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formazione bancaria, anche perché ogni giorno si scopriva una novità. Ovviamen-
               te per noi due ogni scoperta ci stimolava a scambiarci le idee sui problemi e sulle
               relative soluzioni.
                  Nei primi giorni però la novità la introducemmo noi. Si trattava del resto di
               una cosa elementare. Era invalsa la consuetudine secondo cui il Capocontabile co-
               municava al Cassiere l’ammontare della rimanenza di cassa risultante alla chiusura
               contabile della giornata e il cassiere, fatti gli opportuni conteggi, se “quadrava”
               confermava detto importo. Noi due, freschi di diploma di ragioneria, eravamo
               invece certi che la prassi seguita era del tutto sbagliata. Nel rapporto tra cassa e
               contabilità era una regola assoluta che la cassa venisse controllata dalla contabilità
               e non viceversa. Così ne parlammo al Direttore che convenne con noi. Dopodiché
               non sentimmo più la domanda: “Cassa?” rivolta dal Cassiere al Capo Contabile,
               ma dal Capo Contabile  rivolta al Cassiere.
                  Dopo qualche giorno, fummo spettatori di un episodio che fece venir meno an-
               che la classica risposta  al telefono “San Paolo Venaria. Buon giorno” del commesso
               Sangiovanni. Un mattino udimmo  “San Paolo Venaria” e subito dopo, per la prima
               volta, “Sangiovanni”. Pastorino, stava servendo un cliente. Io ero alla calcolatrice.
               Vedemmo il commesso abbassare il telefono e venir verso di noi sconcertato e
               scuotendo il capo. Ci bisbigliò: “ Che tipo! Mi ha chiesto: chi parla?”, e soggiunse:
               “E io cosa dovevo dire? … Mi ha chiuso il telefono in faccia.”  Con grandi sforzi,
               mantenemmo l’abituale contegno. Il Direttore era in giro a “fare sviluppo”. Aveva
               l’appuntamento con un potenziale cliente. Quando venne a sapere, chiamò San-
               giovanni in direzione. Da allora il commesso non rispose più al telefono.
                                                                          Pietro Polsinelli






                  LA RACCOLTA DEI CACHI ALL’INIZIO DEGLI
                  ANNI ’50

                  La stessa singolare esperienza di due colleghi in anni diversi


                  (1° testimonianza)
                  All’inizio degli anni ’50 fui assegnato per alcuni mesi alla “volante” e cioè a quel
               gruppetto di persone che venivano utilizzate per le sostituzioni urgenti di colleghi




                        ALTRI APPROFONDIMENTI, TESTIMONIANZE E ANEDDOTI DI “SANPAOLINI” - 437
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