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secolare di serietà e di prudenza; ma si è modernizzata e si continua a modernizzare la
struttura organizzativa, si sono resi sempre più pronti ed efficienti i servizi per la clientela,
pervenendo spesso, in questo campo, a posizioni di avanguardia. Si può affermare, senza
un peccato d’orgoglio, che l’Istituto Bancario San Paolo di Torino, nei vari settori in cui
si articola la sua attività, rappresenta qualcosa di quasi insostituibile per le zone nelle
quali agisce. E’ questa una constatazione che aumenta le responsabilità di tutti quelli che
al “San Paolo” dedicano la loro opera, ma permette loro di ritrarre giusta soddisfazione
morale dal lavoro in quanto costituisce ambito premio per tutti gli appartenenti alla
grande Famiglia dell’Istituto.”
In questo spirito venne non soltanto commissionata la storia dell’Istituto, ma
furono anche redatte le relazioni al bilancio dell’anno precedente, il 1962, e del
1963 e svolte tutte le cerimonie per celebrare l’anniversario; ciò al di là delle ovvie
considerazioni sull’eccezionalità di quest’ultimo, sottolineata del resto dallo stesso
Abrate nella Prefazione della storia: “Non sembri vuota presunzione l’affermare che la
ricorrenza per cui questo volume vede la luce sfugge del tutto alla banalità di un comple-
anno… troppo recente. Si tratta infatti di un IV centenario e non molte sono, non dirò
in Italia ma nel mondo, le aziende o comunque gli enti (ivi compresi gli Stati stessi) che
possono vantare un’anzianità come questa.”
Tornando alle accennate relazioni di bilancio, balza subito all’occhio che quella
relativa al bilancio 1962, approvata insieme al bilancio stesso e metà del 1963, in-
comincia così: “ Col 25 gennaio il San Paolo ha iniziato il suo quinto secolo di vita. In
quattrocento anni di fattivo lavoro e di sviluppo, l’Istituto ha dimostrato, non solo il suo
progressivo adattamento a situazioni economiche che si sono trasformate per il continuo
mutare dei bisogni dovuto all’evolversi delle condizioni di vita dell’umanità, ma altresì
la sua positiva funzione , perché sempre ha potuto rappresentare un centro propulsore
delle iniziative imprenditoriali nelle località dove opera.”. Continuava. la relazione,
ricordando il concreto apporto dell’Istituto nel dopoguerra, per la ricostruzione
edilizia e economica del Paese; il tutto con la prudenza che aveva sempre informato
l’opera e la condotta della banca in base a una tradizione alla quale non era possibile
derogare. Infine, concludeva con l’affermazione che questa rappresentava la peculiare
caratteristica del San Paolo, da cui traeva origine la meritata fiducia che l’Istituto
godeva presso i risparmiatori e clienti.
Gli eventi di rilievo attinenti alla ricorrenza si svolsero nel primo semestre del
1963, a cominciare dal Consiglio di Amministrazione del 24 gennaio. Il Presidente
Luciano Jona si dichiarava sicuro interprete del pensiero di tutti i Membri dell’Am-
118 - IL SAN PAOLO DI TORINO - 1946-2006