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del monumento a Emanuele Filiberto in Torino con lo sfondo della nuova Sede di
Piazza San Carlo. Questo medaglione di 3,9 cm. di diametro venne consegnato in
bronzo ai dipendenti che alla data del 31/12/1962 non avevano ancora compiuto 20
anni di servizio e in oro a quelli con maggiore anzianità, accompagnato da diploma.
A tutto il Personale in organico venne inoltre riconosciuta una gratificazione, che era
pari alla mensilità netta del mese di gennaio 1963 per i dipendenti che al 31/12/1962
avevano compiuto tre anni di servizio effettivo, 2/3 di una mensilità per quelli da 1
a meno di 3 anni e 1/12 per gli assunti nel 1963. A fine anno, venne poi deliberata
una gratifica integrativa pari a lire 50.000, uguale per tutti i dipendenti in servizio e
pensionati, e furono cancellate tutte le punizioni inflitte.
3. L’economia del Paese frenata da una crisi congiunturale attenuata da
provvedimenti della Banca d’Italia
Il 1963 non fu un anno facile per la nostra economia. Si prevedeva che la ripresa
non sarebbe stata immediata, anche se si erano individuate la cause delle persistenti
debolezze congiunturali. Da una parte si affacciava un netto miglioramento nel te-
nore di vita degli italiani, ma dall’altra, emergeva la necessità di una politica capace
di restituire il dinamismo negli investimenti. Per fare ciò, occorreva. una migliore
regolazione del Mercato Economico Europeo da parte della Comunità Europea e,
sul piano nazionale, una politica economico-finanziaria volta a incentivare il rispar-
mio. E tutto questo, tenendo presente che il M.E.C. (Mercato Europeo Comune)
si basava su un’economia di mercato e doveva quindi adeguarsi alle condizioni di
un mondo in continua espansione e che l’economia italiana doveva allinearsi al li-
beralismo economico che aveva cambiato i rapporti tra le varie classi sociali. D’altro
canto, mentre il M.E.C. doveva fare i conti con mercati di consumo che si erano
notevolmente potenziati in varietà e volumi, l’economia italiana si trovava alle prese
con l’accentuazione dei consumi improduttivi che andavano frenati.
Di fatto, la vistosa perdita di valore della moneta e il continuo dilatarsi della spesa
pubblica nell’ultimo anno avevano sviluppato una spinta inflazionistica che aveva
fatto crescere rapidamente i prezzi, accentuando il senso di sfiducia nel risparmia-
tore e inducendolo a consumi voluttuari. Situazione scottante da cui erano sorte
preoccupazioni sulla stabilità monetaria, che richiedeva immediate misure volte a
evitare la svalutazione, quali un severo controllo della spesa pubblica e delle opere
non indispensabili. La Banca d’Italia assunse quindi provvedimenti per mantenere
122 - IL SAN PAOLO DI TORINO - 1946-2006