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installarono in nuovi locali di proprietà, mentre per altre 61 erano in corso i relativi
lavori di ristrutturazione. Una conferma di rilievo, per di più nell’anno del IV Cen-
tenario, non solo dello sviluppo territoriale dell’Istituto, ma anche dell’attenzione
e della cura che veniva dedicata alla manutenzione e al rinnovamento dei locali,
destinati sia ai dipendenti sia all’accoglienza della clientela.
Una notazione che porta ovviamente a vedere in parallelo i lavori di finitura, si
può dire, fino all’inaugurazione della Sede di Piazza San Carlo. Il palazzo, ricostruito
dalle rovine belliche, era stato trasformato in una delle sedi bancarie più moderne
e razionali d’Europa. Con tale iniziativa, l’Istituto volle dotare Torino di un centro
finanziario e anche ripristinare uno degli angoli più cari ai torinesi, arricchendolo
di un salone per assemblee, di una galleria per esposizioni e mostre e di un’elegante
caffetteria, come l’antico Caffè San Carlo.
Quanto alla nuova Sede, pur senza scendere nei dettagli di completamento dell’o-
pera, meritano di essere citate le forniture di installazioni tecniche quali: impianti
televisivi, ringhiera in bronzo per la scala principale per il pubblico, pareti mobili,
plafoniere e lampadari per il salone, scaffali tipo “Compactus” dallo sviluppo di mq
3.500 per l’archivio del Credito Fondiario e l’impianto per 2446 cassette di sicurezza.
Così come gli acquisti di articoli di pregio per i locali di rappresentanza: un arazzo della
Manifattura di Beauvais su cartone autentico del pittore Boucher, oggetti di antiqua-
riato e nove dipinti dell’Antico Oratorio della Compagnia di San Paolo, raffiguranti
episodi della vita dell’Apostolo, provenienti dalla Curia Arcivescovile di Torino.
Ufficio di rappresentanza con arazzo della Manifattura di Beauvais
126 - IL SAN PAOLO DI TORINO - 1946-2006