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2.  Continuità dei positivi risultati malgrado il contesto sfavorevole


            In un contesto economico-produttivo così sfavorevole, l’Istituto si barcamenò con
          perizia per cogliere le pur limitate opportunità, anche se non poté evitare i riflessi ne-
          gativi della congiuntura. Di fatto la raccolta nel 1964 si incrementò di 48 miliardi di
          lire, pari al 10,7%.  Ma con una distinzione importante, rappresentata dal collocamento
          delle cartelle fondiarie che registrò un aumento davvero straordinario pari al 66,6%.
            Nel complesso i mezzi amministrati raggiunsero a fine anno  829 miliardi a livello
          di Istituto,  con due particolarità di rilievo: il piccolo risparmio era andato meglio dei
          conti correnti a conferma della capillarità operativa delle Filiali nel settore delle famiglie,
          mentre i conti correnti con l’estero avevano avuto una considerevole flessione anche
          a seguito delle disposizioni governative sul contenimento dell’indebitamento verso il
          mercato estero. Nell’ambito dei mezzi amministrati le cartelle fondiarie e le obbligazioni
          opere pubbliche figurarono per 277 miliardi.
            Quanto agli impieghi a breve a fine esercizio, i relativi affidamenti  ammontarono
          nel complesso a L. 279 miliardi. con un calo di 556 milioni pari allo 0,20% rispetto al
          1967. Una diminuzione di lieve entità, ma interessante in quanto effetto di una curiosa
          sommatoria algebrica i cui termini furono: una notevole riduzione degli impieghi nei
          settori legno, meccanica, tessili e chimici in contrapposizione a un aumento nell’edilizia
          e negli enti pubblici.
            I risultati economici furono comunque in linea con i consueti parametri di sviluppo
          dell’Istituto,  con un utile netto, tra Azienda Bancaria e Sezioni, di 540 milioni. Di
          conseguenza, i Fondi Patrimoniali dell’Istituto salirono, grazie agli accantonamenti a
          riserve e dopo l’assegnazione della quota statutaria dell’utile netto, a 12,301 miliardi
          con un incremento dell’11% sull’anno predente.
            Crescita patrimoniale che collocò l’Istituto all’80°posto nella graduatoria interna-
          zionale delle Banche (con una risalita di 5 posizioni) e al 6° posto tra quelle italiane, a
          dimostrazione che il San Paolo aveva saputo consolidare la posizione acquisita nel 1963,
          pur essendo presente soltanto nella zona nord occidentale del Paese e in Roma e malgrado
          l’avversa congiuntura, particolarmente sentita nelle zone in cui operava.


            3. Le operazioni a medio lungo termine in un anno segnato dal ritorno
          all’eccesso della domanda di mutui fondiari


            Un esempio eclatante dei corsi e ricorsi storici fu per  l’Istituto il 1964. Ebbe in-




          130 - IL SAN PAOLO DI TORINO - 1946-2006
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