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di risorse umane, talché nel 1963 vennero assunti 292 impiegati del Concorso del
1962, avviando per i rimanenti 32 classificati le relative procedure di assunzione.
Ma non risultando tali provvedimenti sufficienti a causa di sopraggiunte necessità,
venne indetto un nuovo Concorso che dava importanza alla conoscenza di lingue
estere, ma sempre riservato al sesso maschile. Nel frattempo però era stata emanata
la Legge 9/2/1963 n.66 “Ammissione della donna ai pubblici uffici e alle profes-
sioni” cui seguì una circolare della Presidenza del Consiglio dei Ministri sulla sua
applicabilità. Conseguentemente, l’Istituto modificò il 1° paragrafo del Bando del
Concorso, con l’abolizione della clausola “riservato al sesso maschile”. Possiamo
quindi dire che quello del 1963 fu il primo concorso “open”: altra singolare coin-
cidenza nell’anno del IV Centenario.
Continuarono i seminari di addestramento per i maggiori settori di attività con
una partecipazione di oltre 500 dipendenti e gli stages presso corrispondenti esteri,
nonché i corsi di lingue. Né mancarono i benefit, come la possibilità di pensiona-
mento per il personale femminile a domanda dopo 20 anni di anzianità con una
pensione pari al 2% dello stipendio per ogni anno di servizio e le ferie portate a
un massimo di 25 giorni lavorativi. E questo, oltre le consuete promozioni sempre
numerose e motivate anche dal costante e notevole afflusso di nuove assunzioni,
che avevano contribuito a elevare la piramide aziendale.
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