Page 132 - demo
P. 132
fatti quell’anno la particolarità di essere il primo in cui ritornò l’eccezionale surplus
di domanda di credito fondiario, al quale il San Paolo aveva già risposto in passato
nell’unico modo possibile: con limitazioni nell’accettazione delle domande di mutui.
Tra aprile e luglio, il Consiglio di Amministrazione dovette assumere provvedimenti
sempre più restrittivi per ridurre il monte delle domande in corso di istruttoria. Al
1°gennaio erano salite a ben 4.249, una quantità allora insostenibile nei tempi tecnici
accettabili per l’erogazione dei mutui. Non solo: ammontavano a 101 miliardi di lire,
una cifra che superava sensibilmente quella delle nuove collocazioni di cartelle fondiarie.
In concreto, le accettazioni di nuove domande vennero limitate alla procedura
“Risparmio Casa” collegata con gli specifici libretti di deposito così denominati. Ulte-
riori limitazioni si susseguirono poi nell’ambito della procedura, con restrizioni sempre
maggiori, finché non si affermò la prassi per cui venivano accettate solo domande di
mutuo con la presentazione del libretto di deposito “Risparmio Casa”, acceso da due
anni e con giacenza dei versamenti non inferiore a un anno. A fronte della domanda,
il mutuo veniva erogato in base alle somme versate sul libretto, comunque per un
importo non superiore al 50% del valore dell’immobile.
Con tale sistema il monte domande in istruttoria al 30 giugno rimase quasi inal-
terato nel numero (4.268), ma venne ridotto sensibilmente come cifra a 94 miliardi
e nel corso dell’anno il Credito Fondiario stipulò 2.850 mutui per quasi 44 miliardi,
con un incremento del 13,6 %, malgrado i primi sintomi negativi del collocamento
delle cartelle.
Limitata, seppure in crescita, fu l’attività di erogazione di mutui Opere Pubbliche,
con 15 contratti stipulati tra Piemonte, Liguria e Lombardia, per un totale di poco
superiore ai 615 milioni.
Rilevante fu invece, in complesso, l’attività del Credito Agrario che triplicò le sue
risultanze, nonostante l’esiguità dei contributi statali assegnati. A fine esercizio le
operazioni di credito di miglioramento effettuate ammontarono a circa 630 milioni,
oltre a 411 domande per 2.719 milioni in corso di istruttoria.
4. L’increscioso aggravamento dei rapporti sindacali
Dal dopoguerra in poi i rapporti delle aziende di credito con i Sindacati erano
stati, nel rispetto del gioco delle parti, sostanzialmente corretti: da un lato i con-
tratti nazionali erano curati dall’Assicredito, dall’altro le relazioni sindacali erano
tenute dalle singole banche. I rapporti dell’Istituto con le organizzazioni sindacali
1963 - IV CENTENARIO - 131