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20.1965
LA METEORA DEL “DRIVE-IN”
NELLA SEDE DI PIAZZA SAN CARLO
1. Il boom delle esportazioni in un contesto nazionale in calo negli in-
vestimenti
Il 1965 si chiuse per l’Italia con un incremento del reddito nazionale del
3,4% in termini reali che venne ritenuto soddisfacente. Percentuale che avrebbe
potuto essere più elevata se alcuni settori produttivi non fossero rimasti pressoché
stazionari, come era successo in particolare per l’edilizia che aveva rallentato gli
investimenti nonostante l’alta liquidità del sistema economico.
In netta difformità operarono invece le aziende di credito, che investirono
di conseguenza molta della loro liquidità in titoli emessi dallo Stato, da Enti
pubblici e da Istituti di credito speciale. Il risultato fu che gran parte della spesa
pubblica venne finanziata con il ricorso al mercato del risparmio. In pressoché
tutte le regioni si assisteva infatti a un forte afflusso di nuovo risparmio nelle
banche, al quale non corrispondeva altrettanta richiesta di finanziamenti a breve.
A fine anno, il rapporto impieghi/depositi si assestò al 69,8% contro il 76,8%
dell’esercizio precedente.
In un frangente così negativamente caratterizzato, la lieta novella fu quella che
la bilancia dei pagamenti si chiuse con un attivo di circa mille miliardi, grazie
al deficit statale più basso registrato dal dopoguerra, al boom delle esportazio-
ni cresciute di oltre il 20 % e agli introiti dal turismo che avevano raggiunto
primati assoluti.
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