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nella convinzione della necessità di un sempre maggiore e più qualificato sostegno
alle esportazioni italiane, avendone ben presente la determinante importanza ai fini
del consolidamento del processo di ripresa economica. In attuazione di tale strategia,
il complesso degli interventi creditizi realizzati dall’Istituto nel settore estero nel
1978 fece rilevare un incremento superiore al 25% rispetto all’anno precedente.
Una dinamica particolarmente vivace interessò i finanziamenti in valuta a clien-
tela residente; operazioni che – escluse dai provvedimenti di contingentamento del
credito – poterono soddisfare le necessità delle imprese più impegnate negli scambi
con l’estero. Venne inoltre potenziata la capacità di intervento nel settore dei lavori di
ingegneria civile e fornitura di impianti all’estero, laddove insieme ai grandi gruppi
trovavano spazio numerose imprese specializzate di medie e piccole dimensioni.
6. I positivi risultati conseguiti nel credito all’edilizia, alle opere pub-
bliche e all’agricoltura
La perdurante crisi del settore edilizio costituì indubbiamente uno tra gli aspetti
più negativi dell’andamento dell’economia italiana nel 1978. Tale situazione era
tanto più grave, considerato il ruolo centrale dell’industria delle costruzioni per
il sostegno dell’occupazione e per lo sviluppo degli investimenti. Nel quadro del
Programma Triennale varato dal Governo con riferimento ai due comparti fon-
damentali dell’edilizia residenziale e delle opere pubbliche, ebbe una funzione di
stimolo essenziale l’applicazione delle nuove disposizioni legislative emanate con
l’obiettivo di favorire la costruzione nel triennio successivo di almeno 80.000 nuove
abitazioni, oltre alle altre tipologie socialmente prioritarie.
L’attività dell’Istituto nel corso dell’anno fece registrare l’erogazione di mutui per
304 miliardi, mentre vennero emesse obbligazioni per 441 miliardi. Da uno studio
realizzato sull’operatività nel settore del Credito Fondiario risultò che le operazioni
con garanzia sulla prima casa rappresentavano il 79% degli interventi e sulla seconda
casa il 13% del totale. Si trattava di risultati significativi propiziati da fattori decisio-
nali di grande rilievo strategico, tra i quali in particolare: l’autorizzazione ottenuta a
fine 1977 a operare nel settore edilizio sull’intero territorio nazionale; la significativa
operatività delle Delegazioni di Credito Fondiario nel Mezzogiorno; l’introduzione
di procedure operative decentrate. Non ultimo tassello fu certamente il collocamento
consistente di obbligazioni fondiarie presso altre banche. Vennero inoltre messe allo
studio forme di mutuo a tasso variabile, indicizzati e con speciali piani di rientro.
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