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o da distribuire nell’arco dei quattro anni del Piano 2014/17), diventando uno dei
          principali e più efficienti Gruppi bancari europei.
            Una storia di successo, alla cui base stanno proprio questi valori, che emergono
          con chiarezza dalle pagine del libro. Proverò a ricordare brevemente quelli che
          ritengo i più importanti.
            Al primo posto, senza dubbio, spicca la costante attenzione dedicata dalla banca
          al fattore umano. Giustamente gli estensori, praticamente ogni anno, riportano
          le parole che il bilancio dedica all’organico. Da queste si vede chiaramente che la
          dichiarazione “Fattore fondamentale dello sviluppo aziendale è l’elemento umano”
          non è uno slogan “alla moda”, ma un principio nel quale la banca crede davvero,
          tanto da impegnarsi fortemente a favore delle sue persone, in termini di crescita e
          formazione, di trattamento economico, di ambiente di lavoro, ma soprattutto di
          rispetto per la loro dignità.
            E poi, non meno importanti, sono i principi “secolari” di serietà e prudenza,
          che appaiono ben radicati nel DNA della banca e che le hanno consentito di posi-
          zionarsi tra le banche più solide in Europa e non solo. Prudenza nell’erogazione del
          credito, senza dubbio, ma la nostra prudenza è andata e va ben oltre, riguardando
          tutti gli aspetti operativi e contabili. Voglio citare un esempio a mio avviso ecla-
          tante: per un lungo periodo non solo gli immobili venivano spesati interamente a
          conto economico nell’anno di acquisto, ma addirittura gli investimenti immobiliari
          importanti venivano anticipati negli anni precedenti con adeguati accantonamenti.
          Per la realizzazione della sede di Piazza San Carlo, completata nel 1963, sono stati
          previsti significativi accantonamenti ben prima dell’avvio dei lavori.
            Prudenza che tuttavia non ha in alcun modo ostacolato quello che in un bilancio
          è stato definito il “giovanile slancio” che da sempre ha caratterizzato la banca. Non
          ci siamo mai adagiati sugli allori, ma abbiamo voluto e saputo affrontare sempre
          nuove sfide dimostrando, devo dire, una invidiabile lungimiranza. Questo spirito
          è stato sicuramente la base della nostra straordinaria crescita dimensionale: da
          poco più di 100 sportelli nel 1946 ai 5.000 di oggi, con total asset saliti nello stesso
          periodo da 14 miliardi di lire a 725 miliardi di euro. Nel corso della sua espansione,
          la banca ha costantemente assicurato il suo sostegno all’economia del nostro Paese,
          accompagnando le imprese, gli enti pubblici e i privati nel loro sviluppo.
            La crescita è stata realizzata guardando anche al di là dei confini nazionali, ver-
          so l’Europa e non solo. Oggi Intesa Sanpaolo è un grande gruppo internazionale,
          presente in una quarantina di paesi esteri. Ma il libro ricorda che, per il Sanpaolo,




          24 - IL SAN PAOLO DI TORINO - 1946-2006
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