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le basi di questo processo di progressiva internazionalizzazione sono state poste
               attraverso quelle prime, coraggiose aperture di uffici di rappresentanza all’estero:
               Londra e Zurigo nel 1960 e Parigi e Francoforte l’anno successivo. L’attenzione
               verso l’estero ha trovato conferma, tra l’altro, nella prima emissione internazionale
               del Sanpaolo in ECU, avvenuta nel corso del 1981.
                  Questa apertura alle nuove sfide, al futuro, ci ha spesso resi degli “apripista” nel
               contesto nazionale ed europeo. L’innovazione ha assunto diverse forme, in partico-
               lare la capacità di ideare nuovi prodotti ed un precoce ricorso a forme tecnologiche
               avanzate a supporto dei processi aziendali.
                  Innumerevoli sono gli esempi di innovazione di prodotto. Sotto questo aspetto
               Il San Paolo ha saputo anticipare le tendenze del sistema bancario, captando con
               prontezza i bisogni della clientela ancor prima che venissero palesemente manife-
               stati. La progressiva disintermediazione finanziaria della clientela a favore di forme
               di consulenza - fenomeno che oggi tutti diamo per scontato - è stata compresa
               e interiorizzata sin dai primi anni Sessanta dalla banca, che ha immediatamente
               iniziato a prepararsi. Qualche caso emblematico:
                  il lancio, nel 1961 di una forma di mutuo assolutamente inedita, denominata
               “Risparmio Casa”. Ciò che colpisce è che l’idea era scaturita da un “Concorso di
               Studi bancari” aperto dalla Direzione Generale a tutto il personale della banca. Per
               di più, il prodotto prevedeva, già allora, la possibilità di un abbinamento ad una
               polizza assicurativa;
                  parlando di polizze, un grande Gruppo bancario e assicurativo, qual è oggi Intesa
               Sanpaolo, non può dimenticare l’ingresso nel business assicurativo, con l’acquisizio-
               ne del controllo o di interessenze in compagnie assicurative (Polaris Vita, Cidas,
               Sipea) già negli anni Ottanta, una mossa davvero innovativa nel sistema bancario,
               almeno in Italia;
                  non ultima, è ancora da citare la forte crescita dei prodotti di risparmio gestito che
               la banca ha registrato sin dai primissimi anni Novanta, grazie ad ingenti iniziative
               poste in essere nella convinzione che quella del gestito fosse la forma di risparmio
               migliore per servire gli interessi della sua clientela. Ci abbiamo creduto tanto da
               indurci ad un processo di drastica riorganizzazione interna, con la nascita della
               nuova “Filiale Orientata al Mercato”.
                  E poi, innovazione tecnologica. Dal centro contabile, prima a Piazza Bernini
               e poi a Moncalieri, sono partiti progetti di portata straordinaria, che richiedevano
               l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia. Ne cito uno per tutti: il “Progetto 90”, avviato




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