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4. La decisione strategica di estendere al Sud le operazioni di credito
               fondiario


                  Nel corso dell’anno si registrò il primo passo dell’Istituto per fornire anche al Sud
               le operazioni di credito fondiario. Una decisione strategica, allora, di grande respiro.
               Tutto cominciò con la Legge 28 luglio 1961 n. 850, che aveva concesso agli Istituti di
               Credito Fondiario di derogare alla propria competenza territoriale, con Delegazioni
               autorizzate dalla Vigilanza solo per operazioni di mutuo nelle zone dove operava la
               Cassa per il Mezzogiorno per mutui relativi all’edilizia economica e popolare.
                  Nel mese di aprile, l’Istituto aveva già formalizzato la richiesta per Napoli, Bari
               e Catania dove erano stati stipulati i contratti di affitto per i relativi uffici. Era
               previsto che, nella prima fase di apertura delle Delegazioni, ne sarebbe stata affi-
               data la reggenza, in via transitoria, a   funzionari di altre banche locali con idonea
               qualificazione e di recente pensionamento, affiancati da dipendenti dell’Istituto con
               esperienza e conoscenza del credito fondiario.


                  5.  I primi passi  nei crediti per le opere pubbliche e per il credito agrario
               di miglioramento


                  Abilitato a operare da tre anni con la Sezione Opere Pubbliche e da appena un
               anno con la Sezione Credito Fondiario a favore dell’agricoltura, l’Istituto muoveva
               i primi passi in entrambi i settori. Piccoli soprattutto per le ridotte dimensioni della
               rete di Filiali, ma promettenti nei tre capoluoghi delle regioni settentrionali in cui
               operava (Piemonte, Lombardia e Liguria) per i crediti per opere pubbliche e nelle
               Filiali in zone agricole per i crediti agrari di miglioramento.
                  Nel corso dell’anno la Sezione Opere Pubbliche stipulò 19 mutui per complessivi
               3,6 miliardi di lire; al 31 dicembre risultavano in istruttoria 23 pratiche per 3,1
               miliardi. Analogamente la Sezione Credito Fondiario dimostrò la sua efficienza
               sia a livello centrale, per la complessità del lavoro organizzativo richiesto anche
               per l’applicazione della nuova normativa introdotta dal Piano Verde di allora, sia a
               livello locale grazie all’organizzazione capillare dell’Istituto nelle diverse zone agri-
               cole di sua competenza. Efficienza che purtroppo dovette fare i conti con l’entità
               inadeguata (per non dire irrisoria) dei contributi statali concessi. Basti citare un
               eloquente campione di dati come 6,5 milioni per “miglioramento stabile dei fondi”,
               2 milioni per “iniziative di miglioramento e sviluppo della zootecnia”, 5,5 milioni




                                    1962 - AL SUD CON LE DELEGAZIONI DI CREDITO FONDIARIO - 111
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