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Nel settore bancario infine, pur in presenza di un notevole aumento del rispar-
mio, per la prima volta si manifestava uno sfasamento paradossale nell’incremento
tra i depositi a risparmio e quelli a vista, avendo questi ultimi registrato un volume
maggiore. Sfasamento che aveva il chiaro significato della propensione del rispar-
miatore a mantenere le proprie disponibilità liquide, sia in attesa di investimenti
più graditi sia per le perduranti incertezze congiunturali nel corso dell’anno.
2. La crescita vistosa di raccolta e impieghi
Pur nel quadro della situazione delineata, il San Paolo conseguì risultati lusin-
ghieri nella raccolta e negli impieghi. I mezzi amministrati registrarono un aumen-
to di circa 150 miliardi di lire; +30% rispetto alla consistenza alla fine dell’anno
precedente. Crescita che, curiosamente, fu di circa il 13% in tutte le componenti
della raccolta (depositi, conti correnti, cartelle fondiarie e obbligazioni opere pub-
bliche). Questo notevole progresso consentì l’allargamento della base operativa per
le operazioni di fido a breve termine, che raggiunsero un totale di fidi accordati di
circa 232 miliardi con un aumento di oltre il 27%.
A commento di risultati così singolari, specialmente nello strepitoso colloca-
mento delle cartelle fondiarie in una congiuntura del tutto sfavorevole, la relazione
di bilancio non poteva scegliere una citazione più appropriata della seguente per
affermare che la vendita alla clientela delle cartelle fondiarie, richiesta anche quando
il mercato obbligazionario era praticamente fermo, era avvenuta, come scrisse a suo
tempo Luigi Einaudi, “in virtù del prestigio diffuso e indiscusso di sicurezza che secoli
di amministrazione oculata, severa ed addirittura avara hanno procurato all’Istituto”.
3. La paradossale frenata dell’esuberante domanda di credito fondiario
Nella storia dell’Istituto il 1962 potrà essere ricordato come l’anno bizzarro in cui
la banca fu costretta a premere sul freno quasi al punto di inchiodare, per rallentare la
crescente domanda di mutui fondiari. E ciò con un massiccio ricorso a misure impensabili
negli anni in cui tale incresciosa situazione si era già verificata. Di fatto, nonostante il
contesto economico generale, l’erogazione dei mutui fondiari e edilizi non aveva subito
rallentamenti, talché nel corso dell’anno vennero stipulati circa 4.000 mutui per un
ammontare complessivo di oltre 53 miliardi, con un incremento del 17,5% dei mutui
e del 23,5% delle erogazioni. Una crescita notevole che non ebbe tuttavia alcun risvolto
1962 - AL SUD CON LE DELEGAZIONI DI CREDITO FONDIARIO - 109