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acquistare, il titolare del libretto (o un suo famigliare) poteva richiedere un mutuo
fondiario di pari importo della durata di 25 o 30 anni, o un mutuo ipotecario di
10 anni. Importo massimo erogabile (inizialmente) di 5 milioni.
Poteva essere abbinato al “Risparmio Assicurazione”, una particolare conven-
zione con la Reale Mutua di Assicurazioni di Torino con la quale, in caso di morte
della persona assicurata titolare del libretto, veniva raddoppiato il capitale medio
depositato sullo stesso. La sola condizione posta era che la persona assicurata doveva
avere, all’atto dell’abbinamento assicurativo, tra i 16 e i 60 anni. L’istruttoria era
a “Procedura Speciale”, che suppliva all’esame ventennale della propriet� con una
dichiarazione sostitutiva rilasciata da un notaio. A copertura della procedura venne
costituito un “fondo rischi”, alimentato da un corrispettivo ” una tantum” per una
aliquota dello 0,47% sulle somme erogate.
Di questo nuovo servizio, l’Istituto diede grande pubblicit� mediante depliants per
la clientela, testi guida per le Filiali con l’indicazione delle conversazioni da tenere
con gli interessati, testi con le indicazioni sulla procedura e, cosa incredibile in quei
tempi, l’invio di un volantino al domicilio di tutti gli 85.000 mila dipendenti della
Fiat. Infine venne indetto, per ingegneri e architetti iscritti all’albo, un concorso
per un progetto di case unifamiliari al mare, in pianura e montagna, addirittura
con diverse possibilit� di innevamento. I progetti vincitori sarebbero stati messi a
disposizione delle persone interessate alla costruzione di una casetta.
4. La ragguardevole crescita dell’attivit� dell’Istituto “svolta con giovanile
slancio nonostante i suoi quattro secoli di vita”
Al di l� delle incerte previsioni dei primi mesi dissoltesi peraltro fin dall’inizio, il
1961 fu un anno di grande sviluppo per l’economia italiana. Perfino l’agricoltura,
il che � tutto dire, aveva manifestato nel fluire delle stagioni un andamento legger-
mente migliore, sperimentando nuove coltivazioni di alto rendimento economico,
che potevano portare all’industrializzazione del settore con i necessari investimenti.
L’industria aveva continuato il suo sviluppo in tutti i settori produttivi con concreta
competitivit� in campo internazionale e incremento della bilancia dei pagamenti,
anche se controbilanciata dall’aumento del deficit commerciale.
Con un contesto del genere appare del tutto in sintonia questo passo della relazione
di bilancio, firmata dal Presidente Jona e dal Direttore Generale Rota, con un incipit
inusuale e presumibilmente pi� unico che raro nella prosa sanpaolina:“L’Istituto ha
104 - IL SAN PAOLO DI TORINO - 1946-2006