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negativo sull’entità delle semestralità arretrate, la cui incidenza sui mutui in ammorta-
mento, ma anche, e questo era importante, sulle semestralità scadute nel corso dell’anno,
permase nei limiti consueti a dimostrazione della solvibilità della clientela selezionata.
Sennonché un’accelerazione così forte delle domande, vista anche alla luce della
situazione economica generale, indusse l’Istituto a adottare, a metà anno, provvedi-
menti straordinari per consentire il disbrigo delle pratiche già in corso di istruttoria.
In tal modo, si evitava l’ingorgo di nuove pratiche il cui accoglimento, nella situazione
contingente, avrebbe dovuto essere rinviato a date imprecisabili. Di conseguenza il Co-
mitato Esecutivo, nella seduta del 5 giugno, assunse la determinazione di sospendere,
con decorrenza immediata, l’ammissione all’istruttoria di nuove domande di mutuo di
qualsiasi importo, fatta eccezione per quelle collegate alla formula “Risparmio Casa” e
quelle provenienti da convenzioni speciali. Per evitare scappatoie, vennero sospese pure
le ammissioni in istruttoria delle domande di operazioni ipotecarie dell’Azienda Bancaria
(mutui e aperture di credito) e delle domande di mutuo della Sezione Opere Pubbli-
che, anche se presentate da Enti Pubblici. Vennero infine declinate anche le richieste di
fido ordinario, in particolare quelle di importo rilevante, che, per la loro destinazione,
potevano far prevedere il formarsi di posizioni di immobilizzo sistemabili soltanto in
forma ipotecaria.
Naturalmente, poiché era in gioco l’immagine dell’Istituto, un provvedimento di tale
portata non poteva che provenire da una delibera del Consiglio di Amministrazione, in
questo caso per ratifica della determinazione del Comitato Esecutivo. E anche questo
argomento, al pari di tutte le questioni sottoposte al Consiglio di Amministrazione,
venne trattato e sviscerato a fondo con interventi di quasi tutti i Consiglieri. Interventi
verbalizzati che, vuoi per le implicazioni sul versante economico-produttivo vuoi per
i paventati risvolti sociali cui andava incontro una delibera di blocco delle aspettative
della clientela, appaiono di particolare interesse. Come, per cominciare, le espressioni
di sollievo che i provvedimenti adottati non avevano influito, in alcun modo, sulla rac-
colta bancaria quale conseguenza di qualche forma indiretta e ingiustificata di reazione
psicologica da parte della clientela. Poi le raccomandazioni di difendere le operazioni
di piccolo importo e la quotazione delle cartelle assieme al timore che provvedimenti
così pesanti, assunti da tutti gli Istituti di credito fondiario potevano influenzare l’an-
damento dell’industria edilizia, specialmente quella impegnata nella costruzione di
piccoli appartamenti destinati alla vendita. Inoltre la preoccupazione per le domande
già in istruttoria la cui definizione era correlata alla vendita delle cartelle, per finire ai
riflessi sui mutui della Sezione Opere Pubbliche.
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