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preannunciata  applicazione della direttiva del Consiglio della Comunità Europea
          per la libera prestazione dei servizi bancari. Occorreva perciò guardare più lontano
          per acquisire sempre più la preparazione necessaria per inserirsi, come operatori
          altamente specializzati, nei mercati creditizi nazionali e esteri, allorché sarebbero
          diventati pienamente intercomunicanti.
            Le risultanze dell’esercizio evidenziarono come il complesso degli interventi
          creditizi del San Paolo nel settore estero aveva ormai superato i 900 miliardi di lire.

            6. L’estensione  a tutta la Penisola della centenaria esperienza del Credito
          Fondiario


            Anche nel 1977 l’attività edilizia continuò a mantenersi su livelli stagnanti e
          largamente insoddisfacenti rispetto alla cronica carenza di abitazioni del Paese.
          L’inflazione che permaneva in  misura significativa, mentre da un lato rendeva
          difficile il collocamento delle cartelle fondiarie, dall’altro imponeva ai mutuata-
          ri tassi di interesse così elevati che costituivano un ostacolo insormontabile per
          l’accesso al credito. D’altro canto, l’urgenza dei problemi consigliava di ricercare
          tutte le soluzioni capaci di far conseguire, con immediatezza, concreti risultati. In
          questa logica, l’Istituto portò avanti una costante ricerca di idee e soluzioni nuove
          da adottare nei meccanismi finanziari a sostegno dell’edilizia. In particolare, ebbe
          particolare rilievo nella relazione di bilancio del San Paolo il suo progetto  di atti-
          vare un investimento aggiuntivo in case di abitazione di circa 200 miliardi per il
          solo Piemonte; progetto che era stato addirittura assunto dal governo a livello di
          programma. Così proseguiva infatti la relazione: “Con interesse, si è osservato come
          alcune proposte formulate dall’Istituto nel progetto speciale, a cui si è sopra accennato,
          siano comparse tra i punti del programma governativo relativi all’edilizia.”.
            Pur nei limiti della situazione generale, l’attività operativa del San Paolo nel set-
          tore risultò nel complesso positiva, anche perché aveva ottenuto nel corso dell’anno
          l’estensione all’intero territorio nazionale della sua operatività per il credito edilizio,
          debitamente evidenziata nella relazione di bilancio (“..si è venuto così a completare,
          anche in questo importante settore, il processo che ha fatto assumere al “San Paolo” la
          fisionomia di banca a carattere nazionale.”).  L’anno si chiuse, per la Sezione di Cre-
          dito Fondiario, con la stipulazione di mutui e anticipazioni per 289 miliardi di lire
          e con l’emissione di obbligazioni per 340 miliardi. Tenendo giustamente conto dei
          problemi congiunturali, l’attività creditizia della Sezione si era ispirata al sostegno




          230 - IL SAN PAOLO DI TORINO - 1946-2006
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