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2. I primi favorevoli effetti della costituzione del “Gruppo San Paolo -
               Lariano”


                  Il 29 giugno 1977, data in cui il San Paolo firmò il contratto di acquisizione
               del pacchetto azionario di controllo del Banco Lariano cedutogli dalla Fingest (la
               finanziaria Montedison),  resterà certamente negli annali dell’Istituto come la prima
               tappa della sua espansione nel mercato interno, condizione che riteneva assoluta-
               mente necessaria per allargare la sua presenza anche all’estero. Fu davvero un passo
               importante.  Era la prima volta che il San Paolo effettuava un’operazione di tale
               portata da aver riflessi non soltanto in quello che era considerato il nucleo centrale
               dell’apparato produttivo nazionale, il cosiddetto triangolo industriale, ma anche
               nel Centro-Sud del Paese, nonché all’estero a sostegno delle esportazioni, sempre
               vitali per l’economia italiana.
                  La complementarietà delle due aziende di credito costituì infatti un ulteriore
               vantaggio del nuovo gruppo bancario che, integrato in un’area proiettata sui mercati
               esteri, poteva assicurare un più ampio intervento a fianco delle medie e piccole im-
               prese. Del resto queste ultime, dopo essersi affermate in Italia, puntavano a ampliare
               la propria operatività all’estero. Sul versante poi dei crediti speciali, le Sezioni di
               credito fondiario e per le opere pubbliche del San Paolo consentivano al Lariano
               di acquisire anche la possibilità di intervenire in tali settori nelle località di sua
               competenza. Interventi che significavano importanti contributi alla realizzazione
               di infrastrutture sia private sia di carattere sociale.
                  Ma su questi come su altri aspetti economici e industriali, la novità del gruppo
               nel panorama economico di allora non può essere meglio rappresentata che dal
               seguente passo della relazione del bilancio 1977 dell’Istituto, firmata dal Presidente
               Jona e dal Direttore Generale Arcuti: “L’unione di due Istituti che presentano accentuati
               elementi di complementarietà, sia nell’articolazione territoriale che nella strategia cre-
               ditizia, ha creato un gruppo omogeneo e integrato che per dimensioni, distribuzione dei
               punti operativi, specializzazione acquisita nelle diverse aree di operatività finanziaria,
               recherà un contributo particolarmente efficace al sostegno delle attività produttive più
               vitali per l’economia italiana, quali l’esportazione, gli investimenti nel Mezzogiorno,
               l’edilizia, l’agricoltura, le opere pubbliche ecc. I risultati operativi già conseguiti nel
               corso dell’esercizio 1977 testimoniano la fiducia che il nuovo Gruppo ha sin d’ora con-
               quistato sul mercato interno ed estero, sia presso gli operatori finanziari che presso quelli
               economici. I mezzi finanziari di terzi amministrati dal Gruppo hanno raggiunto al




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