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delle costruzioni destinate a prima casa di abitazione, mentre sotto il profilo della
provvista l’Istituto si era assicurato un ampio collocamento presso le banche delle
obbligazioni emesse dalla Sezione.
7. Il supporto delle strutture pubbliche come manovra di rilancio dell’edi-
lizia specie nel Mezzogiorno
Nel corso dell’anno il San Paolo svolse, attraverso la Sezione Autonoma Opere
Pubbliche, un’intensa attività di finanziamento di opere pubbliche nelle regioni
meridionali, dove più pressanti erano le esigenze di sostegno dell’occupazione e più
accentuato il bisogno di strutture pubbliche. Al fine di sviluppare adeguatamente
le capacità di intervento della Sezione e tenuto anche conto dei problemi di collo-
camento delle relative obbligazioni (emesse nel corso dell’anno per 450 miliardi),
l’Istituto ne incrementò il fondo di dotazione, portandolo da 15 a 25 miliardi di lire.
Di fatto il San Paolo annetteva una decisiva importanza al ruolo della Sezione
che, colmando le gravi carenze delle infrastrutture civili, svolgeva una vera e propria
manovra anticongiunturale di rilancio dell’edilizia, in particolare nel Mezzogior-
no. Del resto l’obiettivo di contribuire all’attivazione di tutte le risorse finanziarie
idonee a sostenere lo sviluppo delle regioni meridionali continuava a essere uno
dei cardini della politica aziendale perseguita dall’Istituto. In questa linea si collocò
l’autorizzazione ottenuta nel corso dell’anno a contrarre con la Banca Europea per
gli Investimenti prestiti da destinare al finanziamento di iniziative, da realizzare
nel territorio di competenza della Cassa per il Mezzogiorno, nel settore delle infra-
strutture e dei servizi.
8. Il ruolo pubblico del San Paolo nell’economia del Paese affermato per
la prima volta nella relazione di bilancio
Nel 1977 il settore di credito agrario del San Paolo fu caratterizzato da una dina-
mica molto sostenuta, sia per il credito di esercizio sia per quello di miglioramento.
A fine anno, le erogazioni superarono i 78 miliardi di lire nel primo comparto,
raggiungendo i 79 nel secondo. L’agricoltura italiana doveva affrontare allora
gravi problemi di rinnovamento strutturale e tecnologico per poter competere con
successo con i produttori di altri Paesi, eliminando quindi il deficit alimentare che
pesava sull’economia nazionale. La relazione di bilancio così illustrò la linea dell’I-
1977 - LA SCELTA STRATEGICA DELLA DIMENSIONE NAZIONALE - 231