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3. La forte dinamica di espansione del Gruppo riflessa nella crescita della
               raccolta e degli impieghi

                  Nel corso del 1980, pur nel difficile quadro della congiuntura economica
               e finanziaria, la politica gestionale del Gruppo “San Paolo-Lariano” evidenziò
               una forte dinamica di sviluppo della propria operatività. Di fatto il San Paolo,
               sia come Capogruppo sia attraverso la rete del Gruppo, perseguiva l’obiettivo di
               affermare la propria presenza in regioni con potenziali prospettive di sviluppo
               aiutandone il processo di crescita; la dianzi illustrata “operazione Fabbrocini”
               ne era appunto un esempio eclatante. Al tempo stesso mirava a offrire, ai vari
               operatori, famiglie e imprese, un’ampia gamma di strumenti finanziari alterna-
               tivi al deposito bancario. In tal modo, l’Istituto, oltre a svolgere la tradizionale
               attività di interesse aziendale sotto il profilo reddituale, apportava un prezioso
               contributo per la semplificazione dei circuiti finanziari e il raggiungimento di
               equilibri più stabili.
                  Così operando, fu possibile fornire al pubblico un servizio sempre più com-
               pleto sotto il profilo dell’assistenza finanziaria, pervenendo, anche grazie all’ac-
               quisizione di nuova clientela, a risultati soddisfacenti per il volume complessivo
               dei mezzi amministrati. A fine 1980 la raccolta globale dell’Istituto raggiunse
               infatti i 18.601 miliardi con un incremento di 3.664 miliardi rispetto all’anno
               precedente e quella del Gruppo raggiunse i 21.651 miliardi con un incremento
               di 4.152 miliardi.
                  Quanto agli impieghi, il perdurare dei provvedimenti di controllo diretto
               del credito a breve termine indusse l’Istituto a rendere più selettive le conces-
               sioni. Il che si tradusse nella scelta viepiù frequente di affidamenti in c/c, per
               operazioni finalizzate allo smobilizzo dei crediti commerciali delle imprese e al
               finanziamento dell’interscambio con l’estero. Tale politica, oltre a consentire un
               più efficace controllo delle singole posizioni, conferiva una maggiore dinamicità
               alla circolazione degli impieghi. Sicché la somma delle quote di portafoglio e
               dei finanziamenti import-export assunse, a fine esercizio, un’incidenza ancor
               maggiore nella struttura complessiva dei crediti. In tale contesto, a fine 1980, la
               consistenza dei rapporti creditizi dell’Istituto, al netto dei depositi e conti correnti
               presso altre banche, raggiunse i 9.950 miliardi, con un incremento nell’anno di
               circa 1.480 miliardi mentre quella del Gruppo raggiunge quota 11.364 miliardi
               con un incremento di 1.792 miliardi.




                              1980 - LA PIU’ RAPIDA ESPANSIONE PROVINCIALE NEL SESSANTENNIO - 253
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