Page 370 - demo
P. 370
proventi e spese), propiziato dagli utili delle società partecipate (209 miliardi),
dalle commissioni nette e dai proventi finanziari.
In materia di spese, venne evidenziato un calo di quelle amministrative, nel cui
ambito diminuirono in particolare quelle del Personale, che non risentirono più
degli oneri per l’incentivazione all’esodo. Inoltre, vennero spesati nell’esercizio i
costi relativi all’introduzione dell’Euro e connessi software. A livello di Gruppo
l’utile netto risultò di 1.760 miliardi, in aumento di 1.023 miliardi rispetto al 1997
In relazione ai dati patrimoniali a fine anno, venne evidenziato che il patrimonio
netto del Gruppo ammontava a 16.784 miliardi, tenuto conto delle azioni proprie
detenute dalla Capogruppo e delle partecipate; mentre il patrimonio di vigilanza
era attestato a 17.826 miliardi. Un valore che consentì di accertare che la dotazione
patrimoniale era in linea con i requisiti di solvibilità prescritti dalla Banca d’Italia,
Infatti, il coefficiente complessivo di adeguatezza patrimoniale a fine esercizio, de-
terminato dal patrimonio di vigilanza e dal totale delle attività ponderate, raggiunse
l’11,1%, superiore al minimo previsto.
5. Lo sviluppo dell’attività del Gruppo favorito dagli interventi parteci-
pativi e dal potenziamento della rete pur con un calo dell’organico
La progressiva riduzione dei rendimenti, nel corso del 1998, in vista dell’adozione
della moneta unica determinò un significativo spostamento degli impieghi finanziari
verso forme di gestione professionale del risparmio, con notevoli incrementi tanto
della raccolta indiretta che del risparmio gestito; in ogni caso, il Gruppo migliorò
un po’ ovunque la propria quota di mercato. In particolare, le polizze assicurative
conobbero un consistente sviluppo, anche grazie alla società irlandese San Paolo
Life, controllata al 100% da San Paolo Vita, costituita con lo scopo di proporre
polizze vita innovative per il mercato italiano. Un discreto calo segnò invece la rac-
colta diretta, incalzata dalla concorrenza dei pronti contro termine, dei certificati
di deposito oltre i 18 mesi e delle operazioni sui mercati esteri.
Sul versante degli impieghi, in generale l’andamento risultò condizionato dai
criteri selettivi tesi a privilegiare il contenimento del rischio e la redditività del
capitale, con una marcata riduzione dei prestiti a breve per la ridotta attività delle
Filiali estere. Più contenuta fu invece la riduzione degli impieghi a medio/lungo, ma
molteplici le cause della contrazione: la maggior concorrenza, il più ampio ricorso
delle imprese all’autofinanziamento e ai modesti investimenti, nonché la diminuzio-
1998 - IL PRIMO ANNO DI SANPAOLO IMI LA FUSIONE DI DUE ECCELLENZE NAZIONALI - 369