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Paese). Nel comparto bancario, gli impieghi segnarono un aumento del 9,1%, be-
          neficiando di un’accresciuta domanda di credito sia per acquisto di abitazioni sia
          per nuove operazioni di finanza straordinaria da parte delle imprese. Parallelamente,
          sul lato della raccolta si accentuò la preferenza dei risparmiatori per la liquidità, da
          cui conseguirono l’aumento della consistenza dei conti correnti, la riduzione dei
          certificati di deposito e il rallentamento della crescita delle obbligazioni. D’altro
          canto, nel corso dell’anno era proseguita l’espansione del risparmio gestito nei vari
          segmenti di mercato: fondi comuni,  gestioni patrimoniali e assicurazioni vita, pur
          in lieve  rallentamento rispetto al 1998.


            3. Il “Progetto 2000” in vista dell’avvento dell’euro

            Lo scenario economico del 1999, poc’anzi tratteggiato unicamente con percen-
          tuali, non sarebbe completo se non anticipassimo, proprio all’inizio del capitolo, una
          breve reviviscenza della fase iniziale dell’euro. Sì, perché il 1999 fu proprio l’anno in
          cui l’euro, adottato come valuta comune degli Stati membri dell’Unione Europea,
          fu introdotto come unità di conto virtuale. Fu perciò l’anno della “prima volta”
          dell’euro, anche se sarebbe passato ancora un triennio per l’introduzione dell’euro
          sotto forma di denaro contante, avvenuta nel 2002. Naturalmente, l’avvento dell’euro
          comportava un impegnativo adeguamento dei sistemi informatici e delle relative
          apparecchiature nei paesi interessati al passaggio dalla propria moneta all’euro, sulla
          base dei rispettivi tassi di conversione. Già, i famigerati tassi di conversione che furono
          oggetto di scontri dialettici al calor bianco. Come non ricordare quello per l’Italia?
          Volutamente, lo riportiamo nel modo più asciutto possibile: 1.936,27 Lit = 1 Euro.
            Va da sé che, in una temperie così gravida di problematiche di ogni gene-
          re (tecniche, economiche, finanziarie, sociali, per citare le più eclatanti), anche i
          “nostri” tecnici dovevano fare la loro parte, e farla bene. Non ci stupiamo perciò
          nell’apprendere che Sanpaolo IMI aveva varato un apposito piano denominato
          “Progetto 2000”, per realizzare gli adeguamenti informatici e tecnologici richiesti
          dall’introduzione dell’euro, e che esso era stato portato a termine con successo.
          Avvenne così che, dopo la prima fase del progetto per consentire alla clientela di
          operare con la moneta unica euro a partire dal 1° gennaio 2000, nel corso dell’anno
          fu consolidata l’offerta di prodotti e servizi in regime di dualità fra euro e lira. Il
          programma naturalmente prevedeva che, nel biennio 2000/2001, sarebbero pro-
          seguiti gli interventi di natura prevalentemente informatica nella prospettiva del




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