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di prodotti e servizi destinati al segmento retail. Inoltre, nel suo ambito vennero
          realizzate due importanti innovazioni: l’introduzione della figura del gestore unico
          di portafoglio della clientela e la revisione del processo di erogazione e controllo del
          credito. L’Area Investment Banking, oltre a completare la concentrazione di tutte le
          attività di capital market del Gruppo in Banca IMI, avviò la prima fase di un progetto
          triennale di crescita dei canali distributivi innovativi (un servizio di trading on line
          tramite @IMIWEB), per il quale era previsto un investimento di 250 milioni di
          euro con l’obiettivo di acquisire 500.000 clienti on line. Nell’ambito dell’Area Large
          Corporate, preposta al presidio dei rapporti con le imprese italiane e estere di grandi
          dimensioni, vennero perfezionati  i sistemi di erogazione del credito mediante l’ado-
          zione di rating interni e di criteri di pricing corretti per rischio e capitale assorbito.


            5. La crescita strategica degli investimenti partecipativi fino a raddop-
          piarne la consistenza


            Allo sviluppo per linee interne, si affiancarono nel 1999 importanti iniziative di
          crescita per linee esterne attraverso accordi e investimenti partecipativi di carattere
          strategico. Questi ultimi riguardarono nuove operazioni per complessivi 1.675
          milioni di euro, che portarono al raddoppio  della consistenza totale delle parteci-
          pazioni, attestatasi a 3.347 milioni. Particolarmente significative furono:
          -   l’operazione Cassa di Risparmio di Firenze (400 sportelli circa prevalentemente
            in Toscana). Con la relativa Fondazione (Ente C.R. di Firenze) era stato definito
            un accordo per l’acquisto di una quota del 15% della Cassa, che si aggiungeva
            all’interessenza del 4,1% detenuta nella stessa. La partecipazione  si inseriva in
            un ampio progetto di partnership strategica e industriale nel settore del risparmio
            gestito e nell’area corporate; alleanza che era stata inoltre sancita dall’acquisizione
            da parte della Fondazione di una quota del 2% del capitale di Sanpaolo IMI;
          -   l’operazione INA/Banco di Napoli che riguardò l’aumento dal 3% al 9,2%
            della partecipazione in INA. L’acquisizione era propedeutica alla formulazione
            di un’intesa volta a rendere possibile l’aggregazione tra Sanpaolo IMI e Banco
            di Napoli (730 sportelli);
          -   investimenti in banche estere, di cui il più significativo riguardò il Banco San-
            tander Central Hispano con l’aumento della quota dallo 0,46% al 2%, salita
            ulteriormente al 2,8% nei primi mesi del 2000.
            Nel corso dell’anno era stata inoltre perfezionata la scissione di una rilevante




          376 - IL SAN PAOLO DI TORINO - 1946-2006
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