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porzione del patrimonio immobiliare del Gruppo, facendola confluire nella società
               Beni Stabili, successivamente quotata in Borsa.


                  6.  I risultati più significativi  delle attività di Sanpaolo IMI e del Gruppo

                  Le attività gestite per conto della clientela
                  Le attività finanziarie della clientela del Gruppo raggiunsero a fine anno la con-
               sistenza di 260 miliardi di euro (+11,2%) – di cui 182 (+7,5%) in capo a Sanpaolo
               IMI –,  che risultò così ripartita: risparmio gestito 110 milioni, risparmio ammini-
               strato 71 milioni, raccolta diretta 79 milioni.  In particolare, il risparmio gestito dal
               Gruppo si incrementò del 32%, raggiungendo un’incidenza sul totale delle attività
               finanziarie della clientela pari al 42%, e il suo posizionamento competitivo sul
               mercato domestico venne stimato all’11%, in crescita rispetto all’inizio dell’anno.


                  Gli impieghi creditizi a clientela
                  Si attestarono a fine esercizio a 73 miliardi, sostanzialmente in linea con i valori
               del 1998 (pur in presenza di una flessione del 2,8% per la Capogruppo con 67
               miliardi). In crescita (+13,4%) i crediti alle famiglie per prestiti personali e mutui
               abitativi mentre si erano contratti i prestiti alle imprese (-2%), essenzialmente per
               la riduzione dell’operatività verso società finanziarie (-26,8%). La quota di mercato
               del Gruppo, in lieve flessione rispetto all’anno precedente, si collocò all’8,5%.


                  La gestione dei rischi e dei crediti problematici
                  Il Gruppo attribuì forte rilevanza alla gestione e al controllo dei rischi, riconoscen-
               done l’elevatissimo valore strategico di presidio dei depositi della clientela. Così tali
               delicate attività vennero basate su tre principi di massima garanzia: chiara individua-
               zione delle responsabilità di assunzione dei rischi, sistemi di misurazione e controllo
               allineati alle migliori pratiche internazionali, separatezza organizzativa fra aree di
               affari deputate alla gestione e funzioni addette al controllo. Le politiche di assunzione
               dei rischi creditizi e finanziari vennero definite dagli Organi dell’Amministrazione
               con il supporto consultivo di specifici Comitati, mentre la Capogruppo svolgeva
               funzioni di gestione e controllo complessivo dei rischi e accentrava le decisioni di
               assunzione di rischi di grande entità. In questa essenziale attività si avvaleva delle
               due strutture preposte: Risk Management, alle dipendenze di un Amministratore
               Delegato, e Controllo Rischi, nell’ambito della Direzione Bilancio e Programmazione.




                            1999 - IL RADDOPPIO NELL’ANNO DELLE PARTECIPAZIONI STRATEGICHE - 377
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