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6. La creazione della Macchina Operativa Intragruppo
L’accresciuta complessità strutturale e organizzativa del Gruppo, conseguente alle
anzidette operazioni, rese indispensabile pensare a interventi di razionalizzazione
mirati all’ulteriore miglioramento dei livelli di efficienza e al contenimento dei co-
sti. E questo, va notato, in un anno come il 2001, che era già gravido di iniziative
appena avviate o addirittura in itinere, oltretutto in corso d’opera nello scenario non
certamente ideale di un’economia a dir poco claudicante. Ma non è detto, e magari
ci si azzecca, che fu proprio per una motivazione così insolita l’avvio di quella che
poteva ben dirsi la prima razionalizzazione a livello di Gruppo, al punto che appare
lecito chiamarla lungimiranza, del resto di casa nel San Paolo.
Si dette così inizio al progetto Macchina Operativa Intragruppo (MOI); come
si vede, anche la fantasia non mancava in tale plurisecolare abitazione. Si trattava
d’altronde di un programma ambizioso di lunga lena, finalizzato inizialmente alla
concentrazione in un’unica struttura dei sistemi informativi e delle funzioni di
supporto e gestione amministrativa, back office, della Capogruppo e del Banco di
Napoli. Le due banche commerciali avrebbero in tal modo potuto ottimizzare gli
investimenti in nuove tecnologie e Personale, con conseguente significativa riduzione
dei costi nelle aree delle attività informatiche (information technology) e di quelle
ausiliarie. Banco di Napoli avrebbe inoltre beneficiato del sistema multicanale di
Sanpaolo IMI, caratterizzato da una grande ricchezza di funzionalità e da una collau-
data segmentazione per tipologia di clientela. In prospettiva, e secondo i programmi
definiti, la MOI avrebbe potuto estendere la sua piattaforma informatica a numerose
altre realtà interne al Gruppo; si pensava ovviamente a Cardine, ma anche esterne.
7. Le altre iniziative di sviluppo sui mercati nazionale e internazionali
Nel corso del primo semestre del 2001 divennero operativi gli accordi com-
merciali con la Cassa di Risparmio di Firenze e la Cassa dei Risparmi di Forlì nei
diversi settori: asset management gestioni patrimoniali, distribuzione di prodotti
assicurativi, leasing locazione di beni strumentali in genere da parte di imprese col
versamento rateale del canone, collocamento di obbligazioni e attività di finanzia-
mento e consulenza rivolte alle aziende e agli enti locali. Sanpaolo IMI poté così
avvalersi, per tali attività e comunque con vantaggi reciproci, della rete distributiva
delle due banche costituita dalle 400 Filiali della Cassa di Firenze nel Centro Italia e
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