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57. 2002
LA NUOVA STRUTTURA DEL GRUPPO
DOPO LE FUSIONI CON
CARDINE BANCA E BANCO DI NAPOLI
1. La persistente debolezza del ciclo economico mondiale
wAnche nel 2002, come già si era verificato nei dodici mesi precedenti, si con-
fermò la situazione di difficoltà nella quale si trovarono a operare le banche e gli
organismi finanziari. Solo negli USA la dinamica del PIL risultò in crescita, se-
gnando un aumento del 2,4%, mentre nell›area Euro, pur in un contesto di ripresa
congiunturale rispetto ai minimi registrati nell›ultima parte del 2001, la crescita
si fermò allo 0.8% contro l›1,5% dell›anno prima. Insieme a Germania e Francia,
pure l’Italia fu tra i paesi più penalizzati, con un PIL che toccò appena lo 0,4%,
in contrazione rispetto all›1,8% del 2001: ciò principalmente in conseguenza del
debole andamento della domanda interna (+0,7%) e delle difficoltà nel comparto
delle esportazioni (-1%) per la crisi attraversata dai principali mercati di sbocco.
2. I pesanti riflessi nel nostro Paese della congiuntura internazionale
sull’intermediazione creditizia e mobiliare e nel settore del risparmio gestito.
Per effetto della situazione sopra descritta, il profilo di crescita degli impieghi del
sistema bancario nazionale nel corso del 2002 registrò un sensibile ridimensionamento
passando dal +7,8% del 2001 al +5,9%. Inoltre, l’intermediazione mobiliare risultò
fortemente condizionata, innanzitutto dalle consistenti perdite segnate dagli indici
azionari (-26% del MIB30 e -23,5% del Mibtel, due dei principali indici di riferimento
della Borsa italiana); poi dalla conseguente discesa della capitalizzazione di borsa,
dei flussi di investimento canalizzati attraverso OPVS (offerte pubbliche di vendita
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