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A fine dicembre il numero dei contratti che consentivano alla clientela di operare in
               modo integrato mediante i canali tradizionali e quelli innovativi ammontava, sulla
               rete Sanpaolo, a 325.000 unità con un incremento dell’80% circa. Presso le banche
               reti Cardine risultavano circa 57.000 contratti di phone (operatività via telefono) e
               internet banking (servizio, disponibile per il cliente abilitato con particolari password,
               a svolgere online operazioni sul conto corrente e di gestione del proprio patrimonio).
               Nei confronti della clientela retail operavano inoltre circa 3.770 sportelli automatici
               bancomat e circa 56.000 postazioni POS.
                  Si crearono inoltre le premesse per l’avvio di un importante progetto di raziona-
               lizzazione e rafforzamento delle capacità di risposta alle diversificate esigenze della
               clientela. In proposito, fu davvero imponente il piano predisposto, che si basava
               anche sull’integrazione dei sistemi informativi, il cui  completamento era previsto
               entro la metà del 2003 per la rete ex Banco di Napoli e entro il 2004 per le banche
               reti Cardine. Prevedeva infatti, e non era un programma da poco, l’introduzione
               graduale in tutte le reti del Gruppo del modello distributivo già varato con successo
               nell’ambito della rete Sanpaolo alla fine del terzo trimestre 2002. Esso era basato
               sulla realizzazione di un approccio focalizzato su macro segmenti di clientela me-
               diante la specializzazione delle Filiali su tre aree di mercato: imprese, private e retail
               (ramo operativo utilizzabile da imprese e privati per ogni operazione bancaria).
               Ciò nell’intento di poter soddisfare con la massima efficacia le esigenze espresse
               dalle diverse fasce di clientela e di valorizzare al meglio le potenzialità derivanti dal
               radicamento locale, dall’eccellenza dei servizi e dalla rapidità di risposta al cliente.


                   4. I numerosi programmi strategici di razionalizzazione della struttura
               del Gruppo


                   L’aumentata complessità dimensionale del Gruppo fece emergere nuove
               necessità di gestione appropriata e coordinamento, allo scopo di conseguire la
               migliore condivisione degli obiettivi comuni e un forte collegamento fra le diverse
               aree operative. In tale ottica, nel mese di marzo venne approvato dal Consiglio di
               Amministrazione di Sanpaolo IMI un Regolamento di Gruppo che ne definiva
               la struttura organizzativa, i principi operativi di base, le aree di competenza
               e le responsabilità delle strutture centrali, nonché i meccanismi e gli strumenti
               di coordinamento interni. Il Regolamento esplicava la funzione di quadro di
               riferimento normativo e intendeva caratterizzare il Gruppo per il comune disegno




                  2002 - LA NUOVA STRUTTURA DEL GRUPPO DOPO LE FUSIONI CON CARDINE BANCA E BANCO DI NAPOLI - 397
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