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modi. I titoli prenotati dall’Istituto andavano tutti a favore delle sottoscrizioni della
          clientela; era difatti ferma convinzione, ai vertici del San Paolo, che il gonfiamento
          dei portafogli delle banche generava soltanto un’illusoria sensazione  di liquidità.
            Del resto il San Paolo fu tra le prime banche in Italia a cogliere le possibilità opera-
          tive offerte dall’avvio della liberalizzazione del mercato dei capitali e a farsi interprete
          dell’interesse della clientela per gli investimenti sul mercato delle euroemissioni. Per
          tutto il corso del ’67 partecipò al collocamento in Italia e all’estero di prestiti di ca-
          rattere internazionale. In tale funzione si assicurò rilevanti quote dei prestiti in valuta
          emessi e, più volte in veste di sottoscrittore, assunse a fermo una quota dei prestiti.

            3. La dinamica operativa nella raccolta


            Nel 1967 la massa fiduciaria amministrata dall’Istituto (depositi, conti correnti,
          cartelle fondiarie e opere pubbliche in circolazione) salì a 1.376 miliardi di lire, con
          un tasso di incremento del 18%, collocandosi ancora una volta al di sopra di quello
          registrato dal sistema bancario nel suo insieme.  Il San Paolo svolgeva ormai un ruolo
          propulsivo di primo piano nel contesto produttivo del Paese e, in particolare, nel trian-
          golo nord-occidentale, con un programma di ponderato sviluppo verso il Centro-Sud.
            Su una materia che potrebbe apparire piuttosto arida per gli inevitabili  tecnicismi,
          giova riportare dalla relazione di bilancio del Presidente Jona e del Direttore Generale
          Rota un passo niente affatto tecnico, che ben trasmette quei valori umani che sempre
          nobilitano il lavoro: “I risultati conseguiti nel settore della raccolta premiano gli sforzi
          che diuturnamente  si compiono per fare affluire agli sportelli dell’Istituto, oltre che gli
          amici tradizionali ed affezionati, sempre nuova clientela: i piccoli risparmiatori, coloro
          che entrano nelle nuove fasce del benessere, conservando fortunatamente la sana mentalità
          del risparmio, i piccoli e medi imprenditori che devono trovare nella Banca il naturale
          appoggio per salire nella scala delle dimensioni aziendali, i grandi operatori economici.
          Nei contatti con una sempre più ampia gamma di risparmiatori ed operatori, vengono
          dedicate a questo settore di attività le più sollecite cure.”


            4. Gli impieghi affiancati dalle nuove formule di “credito al consumo”
          e di “credito personale”


            I due principali fattori dell’importanza assunta dagli impieghi negli ultimi anni
          e, in particolare nel corso dell’anno, vennero individuati sì nella ripresa in atto




          152 - IL SAN PAOLO DI TORINO - 1946-2006
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