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Ai programmi infrastrutturali in questa parte del Paese, in cui perduravano
               vincoli che si frapponevano al suo progresso, il San Paolo partecipò con tutte le
               sue strutture. Ai mutui dell’Azienda Bancaria si aggiunsero in particolare quelli
               concessi dalla Sezione Autonoma Opere Pubbliche. Di conseguenza, la richiesta di
               cartelle San Paolo da parte dei risparmiatori si rivolse anche sulle obbligazioni della
               Sezione Opere Pubbliche, consentendo un incremento notevolissimo della raccolta
               di risparmio in tale forma e dei corrispondenti mutui erogati. Nel corso del 1967
               infatti la consistenza dei mutui accordati dalla Sezione raddoppiò, raggiungendo
               l’importo complessivo di 31 miliardi di lire. Il che indusse l’Istituto a portare da 1
               a 2 miliardi il fondo di dotazione della Sezione; così le cartelle emesse avrebbero
               potuto raggiungere il limite di 70 miliardi.
                  Incisivi  furono pure gli interventi nel settore del Credito Agrario, anche perché
               nel corso dell’anno ebbe inizio il primo periodo di applicazione del Piano Verde n.
               2. Proseguì difatti con   successo l’attività nei settori dei mutui quarantennali per la
               formazione e l’ampliamento di proprietà coltivatrici e dei miglioramenti fondiari,
               anche nelle zone meridionali di operatività dell’Istituto.

                  7. Il lancio della  nuova formula “Assicurazione crediti” negli scambi
               con l’estero


                  Da tempo era una costante dell’Istituto seguire gli operatori economici con
               l’estero con il massimo delle proprie capacità, che erano oggetto di continuo mi-
               glioramento. Anche il 1967 non si sottrasse a questa regola, tanto più che da alcuni
               anni si registrava un deterioramento delle ragioni di scambio con l’estero. In pratica,
               a fronte di un costante aumento dei prezzi all’importazione corrispondeva una di-
               minuzione, meno continua ma molto significativa, dei prezzi all’esportazione. Un
               peggioramento quindi della competitività che rendeva minimi, nulli o addirittura
               negativi i margini degli esportatori italiani. In una situazione del genere, assumeva
               particolare rilievo il rischio di insolvenze degli importatori esteri, specialmente
               quando dall’Italia si cercavano nuovi sbocchi su mercati poco conosciuti o abituati
               a  lunghe dilazioni di pagamento.
                  L’Istituto, considerata l’insostenibilità della situazione, avvertì l’esigenza di re-
               alizzare adeguate formule assicurative atte a trasformare il rischio delle vendite a
               credito in costo minimo e preventivabile. Lanciò quindi, in collaborazione con la
               SIAC – Società Italiana Assicurazione Crediti, l’originale formula “Assicurazione




                                               1967 - LA CONFERMA DEL RUOLO PROPULSIVO - 155
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