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dell’attività economica del Paese, ma anche nell’elemento che, in fondo, era nel
               DNA del San Paolo: la dinamica propria dell’Istituto, sintetizzata magistralmente
               in questo passo della relazione: “ Nella diuturna attività creditizia, che trova la sua
               più significativa espressione nella politica dei reimpieghi e nel loro costante controllo, si è
               perseguito il fine di migliorare ancora il frazionamento settoriale dei rischi, pervenendo
               ad un più soddisfacente equilibrio degli interventi.”
                  Agli impieghi tradizionali venne aggiunta una nuova formula di “credito al con-
               sumo”, che consentiva alle famiglie un’anticipazione dell’acquisto di beni o servizi
               rispetto ai tempi della semplice accumulazione di risparmio. D’altronde, il credito al
               consumo, potendo determinare aumenti di produzione, se accortamente utilizzato
               come strumento di politica creditizia, era in grado di influenzare l’ampiezza e la
               durata della ripresa economica.
                  Nello stesso tempo, l’Istituto lanciò la formula del “credito personale” con lo
               slogan “avere qualcosa di più”. Si trattava in fondo di un semplice avanzamento
               della tecnica dei fidi, che prese in considerazione la possibilità di concedere credito,
               non finalizzato a specifiche destinazioni, ai percettori di redditi di lavoro. Venne in
               tal modo compiuto un grande passo, questo sì, di avvicinamento alla concezione
               di una società moderna: una vita sempre più confortevole per un numero viepiù
               grande di persone. Il contenuto sociale della formula ne giustificò l’ampio successo.


                  5. Il persistente impegno per il rilancio dell’edilizia


                  Il settore edilizio attraversava da tempo una fase davvero deprimente. Basti
               questo breve passo della relazione: “Di ripresa del settore edilizio si parla da anni.
               Ventate di ottimismo si succedono alla frustrazione ed al troppo accentuato pessimismo
               con periodicità ricorrente, ma la situazione di fondo permane negativa.”
                  Eppure il San Paolo, con la classica tenacia subalpina, persisteva nella ricerca di
               una sorta di “passaggio a nord-ovest”.  Nella primavera diede ampia pubblicità alla
               nuova iniziativa “una casa per tutti”, che aveva già riscosso, fin dal suo lancio nell’anno
               precedente,  le più ampie simpatie da parte di molti risparmiatori. L’iniziativa venne
               illustrata nel corso di una conferenza stampa tenuta dal Presidente, che aveva accanto
               il Direttore Generale. L’intervento, precisava  Jona, si concretava nella concessione
               di mutui fondiari trentennali, per l’acquisto o la costruzione di abitazioni di tipo
               economico, nella misura del 75% del valore dell’immobile nei confronti di privati
               o del 90% del costo dell’area o della costruzione nei confronti di cooperative.




                                               1967 - LA CONFERMA DEL RUOLO PROPULSIVO - 153
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