Page 157 - demo
P. 157

crediti”, che abbinava il finanziamento e l’assicurazione dei crediti all’esportazione.
          L’iniziativa suscitò il massimo interesse degli operatori, raccogliendo ampi consensi.


            8. La costituzione della FISPAO – Fiduciaria San Paolo S.p.A.


            Alle più importanti partecipazioni dell’Istituto nei settori terziari d’avanguardia
          (LOCAT – Locazione Attrezzature S.p.A. e Finanziaria Regionale Piemontese),
          si aggiunse nel mese di maggio la FISPAO – Fiduciaria San Paolo S.p.A., parte-
          cipata per il 90% dal San Paolo e per il restante 10% da società del gruppo IMI.
          Inizialmente era prevista un’attività incentrata soprattutto sulla promozione degli
          investimenti in titoli azionari e obbligazionari e correlativa gestione, sulla rappre-
          sentanza e amministrazione fiduciaria di beni mobili e immobili per conto terzi
          e sulla consulenza. Era poi in programma di assegnarle, in un secondo tempo, il
          ruolo più impegnativo di convogliare i nuovi risparmi al mercato mobiliare con gli
          strumenti di maggiore tutela dei risparmiatori (fondi comuni di investimento), che
          erano previsti nel progetto di legge di riforma delle società per azioni.


            9. Una visione in chiaroscuro della crescita delle strutture


            Il 1967 potrà essere ricordato, sotto il profilo della crescita territoriale, l’anno
          in cui –  come si esprime la relazione di bilancio in stile tacitiano, con sapida ironia
          –  “l’organizzazione  territoriale si è arricchita di un solo punto operativo”: la nuova
          Filiale di Roma EUR. L’amarezza doveva essere giunta proprio al diapason, se la
          relazione prosegue con gli accenti propri di chi ha subito un’ingiustizia: “Le fondate
          aspettative di vedere riconosciuta in misura più adeguata la forza espansiva dell’Istituto
          sono andate sinora in gran parte deluse. Negli ultimi anni l’importanza relativa del “San
          Paolo” si è accresciuta prodigiosamente; l’autorizzazione all’apertura di nuovi sportelli
          sembra invece fare riferimento a parametri superati che non considerano quanto ancora
          si potrebbe fare come basi di sviluppo in zone dove non si può operare per mancanza di
          sportelli. Ancora una volta si esprime in questa sede la speranza che all’Istituto venga
          consentita una diffusione territoriale adeguata al rango nazionale e internazionale che
          esso ha saputo conquistare.”
            Al di là di quest’unico cono d’ombra, l’Istituto  poteva però mostrare le tante
          luci proiettate dalle strutture ammodernate e potenziate, ma anche valorizzate
          esteticamente.  Da un lato infatti, doveva dotarsi costantemente di una moderna




          156 - IL SAN PAOLO DI TORINO - 1946-2006
   152   153   154   155   156   157   158   159   160   161   162