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crediti”, che abbinava il finanziamento e l’assicurazione dei crediti all’esportazione.
L’iniziativa suscitò il massimo interesse degli operatori, raccogliendo ampi consensi.
8. La costituzione della FISPAO – Fiduciaria San Paolo S.p.A.
Alle più importanti partecipazioni dell’Istituto nei settori terziari d’avanguardia
(LOCAT – Locazione Attrezzature S.p.A. e Finanziaria Regionale Piemontese),
si aggiunse nel mese di maggio la FISPAO – Fiduciaria San Paolo S.p.A., parte-
cipata per il 90% dal San Paolo e per il restante 10% da società del gruppo IMI.
Inizialmente era prevista un’attività incentrata soprattutto sulla promozione degli
investimenti in titoli azionari e obbligazionari e correlativa gestione, sulla rappre-
sentanza e amministrazione fiduciaria di beni mobili e immobili per conto terzi
e sulla consulenza. Era poi in programma di assegnarle, in un secondo tempo, il
ruolo più impegnativo di convogliare i nuovi risparmi al mercato mobiliare con gli
strumenti di maggiore tutela dei risparmiatori (fondi comuni di investimento), che
erano previsti nel progetto di legge di riforma delle società per azioni.
9. Una visione in chiaroscuro della crescita delle strutture
Il 1967 potrà essere ricordato, sotto il profilo della crescita territoriale, l’anno
in cui – come si esprime la relazione di bilancio in stile tacitiano, con sapida ironia
– “l’organizzazione territoriale si è arricchita di un solo punto operativo”: la nuova
Filiale di Roma EUR. L’amarezza doveva essere giunta proprio al diapason, se la
relazione prosegue con gli accenti propri di chi ha subito un’ingiustizia: “Le fondate
aspettative di vedere riconosciuta in misura più adeguata la forza espansiva dell’Istituto
sono andate sinora in gran parte deluse. Negli ultimi anni l’importanza relativa del “San
Paolo” si è accresciuta prodigiosamente; l’autorizzazione all’apertura di nuovi sportelli
sembra invece fare riferimento a parametri superati che non considerano quanto ancora
si potrebbe fare come basi di sviluppo in zone dove non si può operare per mancanza di
sportelli. Ancora una volta si esprime in questa sede la speranza che all’Istituto venga
consentita una diffusione territoriale adeguata al rango nazionale e internazionale che
esso ha saputo conquistare.”
Al di là di quest’unico cono d’ombra, l’Istituto poteva però mostrare le tante
luci proiettate dalle strutture ammodernate e potenziate, ma anche valorizzate
esteticamente. Da un lato infatti, doveva dotarsi costantemente di una moderna
156 - IL SAN PAOLO DI TORINO - 1946-2006