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gli incontri promossi dalla Banca d’Italia nell’ambito della Scuola di Perugia per
               dirigenti bancari.
                  Naturalmente, in tale quadro continuavano gli studi per la realizzazione di nuove
               iniziative, quali la “carta assegni” e i “banchi modello” che avevano trovato attuazione
               proprio in tempo utile per essere riferite nella relazione di bilancio. Si trattava, nel
               primo caso, della dotazione a primaria clientela della “carta assegni” inserita nel
               sistema “eurocheque”, che garantiva il pagamento a vista degli assegni in Italia e in
               tutti i paesi europei. La seconda iniziativa riguardava l’opera svolta nel campo della
               scuola con i “banchi modello”. L’ausilio didattico sull’operatività bancaria offerto
               in tutti i principali Istituti Tecnici Commerciali delle zone di competenza dell’I-
               stituto, oltre a costituire per gli studenti una prima significativa esperienza pratica,
               permetteva a coloro che in futuro sarebbero entrati al San Paolo di far pienamente
               valere la preparazione acquisita, fin dai primi contatti con la vita operativa.


                   7. I risultati finali,  spunti di riflessioni eccezionali nella relazione di
               bilancio


                  La parte della relazione di bilancio dedicata al conto economico evidenziò per
               la prima volta alcune considerazioni che, pur attinenti alla materia, si presentarono
               come riflessioni conseguenti alla constatazione che le risultanze finali dell’esercizio
               1969 erano pressoché analoghe a quelle dell’esercizio precedente. In primis, venne
               evidenziato come il mantenimento di tali risultanze fosse stato possibile solo col
               contenimento dei costi amministrativi veri e propri. Poi si sottolineò che le spese
               dirette per il personale  avrebbero subito, per effetto dei nuovi contratti,  sensibili
               incrementi; perciò la salvaguardia di una situazione di redditività avrebbe potuto
               essere soddisfatta per l’avvenire  solo con un razionale rapporto fra i tassi attivi
               e passivi. Veniva infine proposto l’obiettivo di  equilibrare ai ricavi, ottenuti dai
               servizi collaterali alla raccolta, i costi corrispondenti, nella prospettiva dell’Istituto
               di divenire sempre più un centro essenziale di servizi a disposizione di  strati sociali
               ancora più ampi.
                  Accompagnato da riflessioni tanto realistiche quanto eccezionali in una relazione
               di bilancio, l’esercizio 1969 si chiuse con un utile netto complessivo di bilancio
               generale dell’Istituto di L. 1.912 milioni, che fu giudicato un risultato soddisfa-
               cente, considerata la sfavorevole temperie in cui il San Paolo aveva operato. Come
               di consueto, nella determinazione delle risultanze finali l’Istituto si era attenuto ai




                                1969 - IL RUOLO PECULIARE DELL’INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA - 175
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