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positiva evoluzione della componente estera della raccolta. L’emissione sul mercato
dell’eurodollaro di prestiti obbligazionari di importo rilevante, da parte dei grandi
enti italiani, determinò infatti una forte dilatazione della liquidità che, trasferita al
sistema bancario, diede luogo a una vivace ripresa della domanda dei risparmiatori.
In tale contesto, l’attività dell’Azienda Bancaria pervenne a risultati più che
soddisfacenti. La raccolta complessiva del San Paolo a fine anno raggiunse i 2.162
miliardi, con un incremento di quasi il 18% rispetto all’anno precedente e gli im-
pieghi si assestarono intorno ai 1.498 miliardi (+12% circa).
2. Gli interventi dell’Autorità monetaria sull’operatività a medio e lungo
termine del sistema
Tra i provvedimenti assunti per superare le difficoltà congiunturali, spiccò in
particolare una deliberazione del C.I.C.R. (Comitato Interministeriale per il Credito
e il Risparmio), che autorizzò le banche a utilizzare le cartelle fondiarie e agrarie,
emesse dalle proprie Sezioni di credito speciale per ottemperare agli obblighi di
riserva obbligatoria presso la Banca d’Italia.
Inoltre, venne istituito per legge un “premio di fedeltà” per i possessori di cartelle
fondiarie e agrarie estratte, concedendone in alternativa la conversione dal 5% al 6%.
Tale misura comportò per l’Istituto un enorme sforzo operativo e finanziario per man-
tenere sui livelli correnti le relative quotazioni, che altrimenti sarebbero scese per effetto
dell’aumento del tasso di interesse. D’altro canto, la stabilità delle quotazioni nel tempo
rappresentava un punto di forza del San Paolo, tale da costituire l’elemento determinante
della fiducia della clientela nel titolo, mai venuta meno. Una peculiarità che consentì il
collocamento di ingenti quantitativi di titoli anche nei periodi più difficili.
A fine esercizio, i mezzi amministrati (cartelle fondiarie e obbligazioni opere
pubbliche in circolazione) delle Sezioni raggiunsero l’importo di 681 miliardi di lire,
con un incremento dell’11% rispetto all’anno precedente, mentre i mutui erogati
si assestarono a 702 miliardi (+12% rispetto al 1969).
3. Gli interventi “per Torino” al piano per 4.000 nuovi alloggi IACP e
“per Venezia” al restauro dei Cavalli di San Marco
Nel corso del 1970 si presentarono all’Istituto due grandi occasioni di interventi,
che rivestivano carattere e finalità sociali in un caso e socio-culturali nell’altro. Na-
178 - IL SAN PAOLO DI TORINO - 1946-2006