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turalmente il San Paolo, che mostrava attenzione e disponibilità verso ogni ini-
ziativa dotata di idonei requisiti, non mancò di partecipare con le risorse occorrenti.
Nel primo trimestre dell’anno aderì al “Programma costruttivo di alloggi popolari
per Torino e Provincia”. Sorto su iniziativa comune dell’Istituto Autonomo Casa
Popolari, dell’Istituto di Credito Fondiario per il Piemonte e la Valle d’Aosta, della
Fiat e del San Paolo, il progetto prevedeva la costruzione, per un valore comples-
sivo di 36 miliardi di lire, di 4.000 nuovi alloggi di edilizia popolare da assegnare
a lavoratori, parte in locazione e parte a riscatto. L’Istituto si impegnò a mettere a
disposizione del Programma mutui per l’ammontare complessivo di 18 miliardi.
Altrettanto significativo fu l’intervento del San Paolo “per Venezia”, finalizzato
al restauro dei Cavalli di bronzo di San Marco, operato aderendo alla campagna
nazionale e internazionale, patrocinata dalla Olivetti, per la sottoscrizione di fondi
da utilizzare per l’esecuzione di opere indispensabili a preservare l’architettura e i
monumenti di Venezia, sempre più minacciati dall’erosione delle acque e degli
agenti atmosferici. L’Istituto partecipò con un contributo di 20 milioni al fondo
appositamente costituito.
4. Il contributo al miglioramento della normativa previdenziale a favore
del Personale
Il 15 aprile 1970 furono approvate importanti modifiche allo Statuto della Cassa
di Previdenza per il Personale, concordate fra l’Istituto e le Organizzazioni sindacali
dei lavoratori. Le modifiche, se da un lato costituirono un adeguamento alla nuova
normativa della riforma intervenuta in materia previdenziale, dall’altro posero il
dipendente in una situazione sostanzialmente migliore di quella che sarebbe derivata
dall’iscrizione all’assicurazione generale obbligatoria.
Vari e molto favorevoli al Personale furono gli elementi fondamentali delle mo-
difiche. Venne estesa la base imponibile ai fini previdenziali a tutte le voci fisse della
retribuzione e per tutte le mensilità (15 per impiegati e ausiliari e 16 per dirigenti e
funzionari). La durata della contribuzione fu elevata fino a 40 anni. Parallelamente
l’importo massimo della pensione venne fissato nell’80% della retribuzione annua
con 40 anni di contribuzione. La quota reversibile alle vedove fu portata dal 50%
al 60% con estensione ai figli. Infine venne estesa a tutto il Personale la facoltà di
richiedere il collocamento a riposo a 55 anni di età, con almeno 10 anni di contri-
buzione o, indipendentemente dall’età, al raggiungimento di 30 anni di servizio.
1970 - DA TORINO A VENEZIA LUNGO I BINARI SOCIO-CULTURALI - 179