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nell’attivo del bilancio, l’ammontare del valore di acquisizione degli immobili per
          L. 28 miliardi circa. Anche i mobili e le attrezzature vennero evidenziati ai costi
          storici per L. 4 miliardi circa. Cespiti tutti  che sino all’anno precedente erano
          esposti per il valore simbolico di 1 lira.   Un incisivo cambiamento della prassi, al
          fine di mantenerla in linea con l’evoluzione della normativa in materia. Del resto
          le proprietà immobiliari erano in gran parte ammortizzate, essendo stato iscritto al
          passivo del bilancio un apposito fondo per L. 23 miliardi circa, mentre per gli altri
          cespiti figurava iscritto, per uguale importo, il relativo fondo di ammortamento.
            Quanto ai risultati economici e patrimoniali, malgrado il parziale conseguimento
          degli obiettivi di budget per le note difficoltà, l’esercizio si chiuse con un utile net-
          to a livello di Istituto, dopo gli accantonamenti effettuati con i consueti criteri di
          massima prudenza, di 2,1 miliardi, un risultato giudicato soddisfacente. Con una
          valutazione altrettanto positiva, venne accolto l’incremento dei Fondi Patrimoniali
          dell’Istituto che, a seguito dei consueti accantonamenti e dopo l’assegnazione della
          quota statutaria dell’utile netto, raggiunsero i 20,3 miliardi.
            La quota statutaria, a disposizione del Consiglio di Amministrazione per elar-
          gizioni a fini benefici, culturali e di  pubblico interesse, superò per la prima volta
          il miliardo di lire (1.087 milioni).






































          184 - IL SAN PAOLO DI TORINO - 1946-2006
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