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26.1971
SVILUPPO INTERNAZIONALE
CON IL NUOVO SISTEMA MONETARIO
1. La fine degli accordi di Bretton Woods
A giudizio di gran parte degli esperti, l’economia italiana nel 1971 piombò nella
peggiore annata di tutta la storia del suo recente sviluppo, dopo la battuta d’arresto
succeduta all’ “autunno caldo” del 1969, segnato da rivendicazioni sindacali nelle
grandi fabbriche interagenti con quelle studentesche per la concreta attuazione del
“diritto allo studio” in ogni strato sociale. Di fatto, la tanto attesa ripartenza del
sistema economico del Paese non accennava a verificarsi.
Del resto, a livello internazionale si susseguirono così gravi sommovimenti fi-
nanziari tali da colpire al cuore gli Accordi di Bretton Woods, siglati negli USA nel
1944 tra i principali paesi industrializzati del mondo per regolamentare il sistema
dei pagamenti internazionali. Il sistema, detto “gold exchange standard”, era basato
su rapporti fissi di cambio tra le valute, tutte indicizzate al dollaro che a sua volta
era agganciato all’oro.
Epicentro della profonda crisi dei rapporti economico-finanziari esplosa fra i
diversi paesi fu la famigerata “guerra del Vietnam” combattuta dagli Stati Uniti.
Guerra che aveva fatto salire alle stelle la spesa pubblica statunitense, determinando
il crescente indebitamento degli USA e il conseguente aumento di richieste, da
parte degli altri paesi, di conversione delle riserve in oro. La situazione divenne
rapidamente insostenibile, inducendo le autorità monetarie del paese a prendere
misure draconiane,
Il 15 agosto 1971, a Camp David, il presidente statunitense Richard Nixon,
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