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Anche nell’interscambio con l’estero l’Istituto ravvisò la necessità di assumere
               misure di potenziamento delle strutture  per un’ulteriore espansione dell’interme-
               diazione con la clientela residente e per una sempre maggiore presenza sul piano
               internazionale. Si trattava infatti di predisporre un più razionale, ampio e decentrato
               apparato decisionale, unitamente alla scelta e preparazione di personale altamente
               specializzato per affrontare le nuove e delicate funzioni degli operatori in cambi.
               Ormai risaliva a tempi lontani la figura dell’operatore il cui esclusivo compito
               era quello di comprare e vendere divise. Il nuovo operatore in cambi era infatti
               chiamato a realizzare l’impiego di lire a brevissimo termine con tecniche operative
               assai sofisticate.
                  Un importante ampliamento delle attività procurò infine l’incremento dell’inter-
               scambio con l’estero, che condusse a stabilire nuovi rapporti operativi e a rafforzare
               i preesistenti, avvalendosi del supporto delle rappresentanze di Francoforte, Londra,
               Parigi e Zurigo.


                  5.  La “prima volta” di  un processo di ristrutturazione aziendale presen-
               tato nella relazione del bilancio annuale


                  “Nel già accennato quadro della complessa e problematica situazione operativa si è
               ritenuto, fra l’altro, di varare un progetto di ristrutturazione interna ….”: fa a tutta
               prima un certo effetto “accademico” leggere per la prima volta, in una relazione di
               bilancio annuale dell’Istituto,  sotto il titolo “Avvio di un processo di ristrutturazione
               aziendale”,  un incipit come questo nonché le pagine che seguono in proposito.
               Ma poi, ritornando indietro alle pagine precedenti dedicate alle Strategie di sviluppo
               aziendale per <<l’orizzonte ’80>>, frutto delle riflessioni ispirate dalle difficoltà con-
               giunturali affrontate, appare evidente il significato niente affatto accademico bensì
               realistico, della pubblica esposizione non solo degli obiettivi strategici individuati,
               ma anche dei relativi strumenti per conseguirli.
                  In sostanza, il San Paolo evidenziava almeno quattro sfide lanciate al sistema
               bancario italiano dalla situazione economico-finanziaria in atto, per l’<< l’orizzonte
               ‘80>>: l’enorme potenzialità della domanda di servizi finanziari da parte della clien-
               tela privata, che già fruiva di un’articolata gamma di servizi (quali: credito personale,
               carta di credito, gestione portafogli titoli); le nuove esigenze di intermediazione
               finanziaria, interna e internazionale, delle grandi imprese, implicanti l’affinamen-
               to dei mezzi già offerti o la predisposizione di mezzi nuovi per operare in nuove




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