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situazioni; le nuove forme di finanziamenti e consulenze delle medie imprese  per
          l’avvio di processi di ammodernamento, ristrutturazione e ricollocazione; infine,
          gli interventi per lo sviluppo a livello nazionale. In proposito si sottolineava, come
          aveva ricordato nell’ultima Relazione il Governatore della Banca d’Italia Guido Carli,
          che il sistema bancario sarebbe stato sempre più chiamato in futuro a inserirsi in
          modo organico nel quadro della politica economica del Paese quale interlocutore
          delle Autorità monetarie e della programmazione economica.
            Obiettivi tutti il cui perseguimento implicava adeguate e efficienti strutture
          operative. Perciò precisava la relazione: “I processi in atto nell’ambito dell’Istituto,
          più avanti specificati, sono il segno più evidente delle fasi di sviluppo di un organismo
          che sempre intende rinnovarsi, per affrontare  così i problemi che, di volta in volta, i
          tempi propongono.”
            Quanto al progetto di ristrutturazione interna, ne venivano esposti gli obiettivi:
          “a) costituire uno staff direzionale ad alto livello, con compiti di coordinamento, so-
            vraintendenza e responsabilità su gruppi di Servizi aventi caratteristiche funzionali
            comuni e precisamente:
               - una Direzione Operativa per la formulazione di nuovi indirizzi nella politica
               del reimpiego a breve ed a medio e lungo termine, specie in momenti come
               gli attuali in cui nuove prospettive si aprono con l’insediamento su importanti
               piazze al di fuori della tradizionale zona di competenza;
               -  una Direzione Amministrativa ed una Direzione Segreteria e Personale
               per una razionale ed unitaria strutturazione dei servizi di base delle filiali,
               in modo da assecondare un armonico sviluppo alla periferia dell’Istituto e
               sincronizzare l’attuazione delle direttive centrali di politica aziendale;
               - una Direzione Bilancio e Ragioneria per l’instaurazione di nuove attività
               di controllo gestionale anche mediante l’adozione di tecniche budgetarie;
          b)  favorire la collaborazione ed il lavoro in << équipe >> da parte dei Dirigenti
            preposti ai vari settori, quale strumento indispensabile per l’attuazione di una
            politica aziendale concertata e coordinata quale risultante di sistematiche fre-
            quenti consultazioni ad ogni livello;
          c)  creare, in base alle effettive esigenze ed alle mansioni, alcuni nuovi Servizi in modo
            da conseguire una più razionale ed organica distribuzione del lavoro;
          d)  pervenire gradualmente, per quanto concerne le filiali, ad un maggiore decentramento
            delle facoltà decisionali sia in materia di fido che di controllo e indirizzo, in modo
            da snellire le procedure, alleggerire gli adempimenti, a volte meramente formali,




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