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opere pubbliche). L’afflusso di nuovo risparmio risultò pari a 500 miliardi  (+
               20 % sul 1971), pur nel rispetto di una politica di assoluto contenimento della
               remunerazione.
                  Ancor più lusinghiere  furono le risultanze a fine anno negli impieghi, che salirono
               da 827 miliardi  a 2125 miliardi.  Nel totale raggiunto dagli impieghi era di gran
               lunga prevalente il subtotale delle operazioni a breve termine (c/c debitori, sconti
               e sovvenzioni cambiarie e altre minori), che ammontavano a 921 miliardi, con un
               aumento del 30 % sul precedente esercizio. Operazioni che, proseguendo nella
               tendenza degli anni precedenti, avevano registrato l’aumento più rilevante proprio
               nella categoria dei conti correnti di corrispondenza intrattenuti con le aziende.
               In tale ambito inoltre l’attività operativa era stata indirizzata in maggior misura
               nei settori di base o trainanti. Tutto ciò considerato, ben a ragione la relazione di
               bilancio sottolineava l’eccezionalità dell’importante crescita degli impieghi dell’I-
               stituto, evidenziando che tale risultato era stato conseguito “in netta controtendenza
               rispetto all’andamento del totale delle aziende di credito italiane”. Del resto l’Istituto
               non faceva altro che perseguire i consueti obiettivi di sostegno dell’economia del
               Paese, come era nel suo DNA.


                  3. Il significativo supporto all’economia nei settori dei crediti speciali


                  Le disfunzioni che da tempo affliggevano l’importante ramo dell’industria edi-
               lizia nell’ambito dell’economia del Paese portarono a un ulteriore calo della rela-
               tiva produzione, che toccò nel 1972 il livello più basso dagli anni ’50. Da un lato
               veniva a emergere un aumento dell’invenduto, dall’altro si continuava a registrare
               il perdurare di una domanda tutt’altro che soddisfatta, a causa della distorsione
               esistente tra il tipo di abitazioni di lusso prodotto e lo strato sociale  meno abbiente
               di potenziali acquirenti di abitazioni economiche. Per contro le carenze e i ritardi
               nell’applicazione della legislazione sulla casa non consentivano il rilancio dell’edilizia
               economico-popolare.
                  In una fase congiunturale di piena crisi come quella, l’attività svolta dalla Sezione
               Credito Fondiario, anche se non poteva raggiungere i livelli toccati in precedenti
               esercizi, svolse un ruolo importante nell’ambito del sistema creditizio per le costru-
               zioni abitative, specie nel Sud attraverso le Delegazioni di Bari, Catania, Napoli,
               con risultati significativi. La consistenza a fine 1972 dei mutui stipulati risultò di
               781 miliardi di lire, con un aumento nell’anno del 9,6 %.




                              1972 - LA CRESCITA IN CONTROTENDENZA DI  RACCOLTA E IMPIEGHI - 187
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