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2. Continuità della consulenza finanziaria alla clientela nel quadro in-
          novativo della “disintermediazione dei depositi”


            La raccolta globale dell’Istituto raggiunse a fine 1979 i 14.937 miliardi di lire,
          con un incremento nell’anno del 18,48%. Particolare espansione ebbero i conti
          aziendali, cioè i depositi di dipendenti di aziende convenzionate con la banca. In
          corso d’anno vennero collocati titoli di Stato, al netto dei reinvestimenti, per un
          importo pari a oltre 600 miliardi di cui BOT per circa 450 miliardi (+ 55% rispetto
          al 1978). Il conseguimento di tali risultati era dovuto alla strategia che l’Istituto
          aveva già messo in atto negli esercizi precedenti, soprattutto nel 1978, mediante
          la prestazione alla clientela di un’assistenza-consulenza finanziaria qualificata e
          diversificata piuttosto che sulla sola offerta del conto di deposito.
            Il San Paolo puntò sostanzialmente sulla cosiddetta “disintermediazione dei de-
          positi”, considerando ai fini gestionali il coacervo dei fondi affluiti per il tramite dei
          propri sportelli, e non il solo incremento dei depositi bancari. Strategia che d’altro
          canto coniugava perfettamente gli interessi del cliente con quelli della banca: il
          cliente otteneva un miglioramento della redditività dei propri risparmi, la banca lo
          otteneva dall’ampliamento dei propri servizi, con le commissioni di collocamento
          dei titoli.   Il risultato brillante di tale strategia gestionale fu che il San Paolo acquisì
          una quota del 10% sul nuovo mercato dell’intermediazione.


            3. Il sostegno alle imprese pur in presenza dei vincoli all’espansione del
          credito


            L’attività creditizia fu notevolmente influenzata dai vincoli all’espansione del
          credito, che comportarono l’attenta selezione della clientela nelle erogazioni. Ven-
          nero privilegiate le operazioni “autoliquidantesi” legate al ciclo produttivo e com-
          merciale delle imprese e quelle di finanziamento in valuta agli operatori impegnati
          nell’interscambio con l’estero.
            Anche nel corso del 1979 uno dei cardini della politica del reimpiego fu il
          supporto delle medie e piccole imprese industriali, come pure il finanziamento
          di processi produttivi che recepivano le nuove tecnologie per il miglioramento
          dei prodotti, in quanto l’innovazione era condizione essenziale per competere sui
          mercati internazionali.
            La tradizionale vocazione dell’Istituto all’assistenza della media e piccola indu-




          244 - IL SAN PAOLO DI TORINO - 1946-2006
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