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economici, compensato dai  guadagni in conto capitale. In miglioramento la crescita
          dei depositi; fiacca invece per gli impieghi.


            2. I considerevoli risultati economici e patrimoniali malgrado gli oneri
          del piano di incentivazione al pensionamento

            Una singolarità eccezionale contraddistinse i notevoli risultati economici e patri-
          moniali a livello di Istituto e di Gruppo, a conclusione dell’esercizio 1996. Scatu-
          rirono infatti, come sempre, dal positivo andamento dei ricavi e del contenimento
          dei costi. Sennonché si diede il caso che proprio in quell’anno era stato realizzato
          con successo il piano di incentivazione al pensionamento, con i conseguenti oneri
          a carico del conto economico dell’Istituto. In poche parole, i proventi superarono
          ampiamente anche tali costi. Talché l’utile netto del San Paolo fu di L. 517 miliardi,
          con un incremento dell’86% e un dividendo quasi raddoppiato,  rispetto al 1995.
          Ne conseguì (lettera del Presidente prof. Gianni Zandano agli azionisti), un sensibile
          aumento del R.O.E. (return on equity: indice di redditività del capitale investito),
          che raggiunse il 5,2%; una cifra che collocava la Banca ai vertici del sistema italiano,
          anche se il 1996 non era  stato facile per il settore. Veniva inoltre sottolineato che
          l’utile consolidato del Gruppo era aumentato del 36% attestandosi a 603 miliardi,
          attribuibile pressoché totalmente all’Istituto (517)  e al Crediop (72).
            Sotto l’aspetto operativo, particolare rilievo venne dato agli specifici fattori eco-
          nomici che incisero maggiormente sulla formazione dell’utile, quali  in particolare il
          buon andamento delle commissioni e dei profitti finanziari e l’aggravio straordinario
          degli oneri relativi al piano di incentivazione al pensionamento. Ma analoghe sotto-
          lineature vennero date anche alla riduzione dei tassi, che fu particolarmente intensa,
          specie nel secondo semestre, in entrambe le fasce (attivi e passivi),  e soprattutto per
          i secondi. La flessione dei tassi passivi riguardò specialmente i certificati di deposito
          e la raccolta a vista, nonché le obbligazioni a tasso variabile.
            I proventi dell’attività di negoziazione titoli, nel loro complesso, erano più che
          raddoppiati grazie alle sale operative che avevano saputo cogliere le opportunità of-
          ferte dal mercato. Al tempo stesso, l’ottima riuscita del controllo dei costi attraverso
          il piano menzionato riguardò 928 dipendenti, con un costo di circa  130 miliardi
          totalmente spesati nel corso dell’esercizio. Vennero poi dismesse le partecipazioni
          non più ritenute strategiche e migliorata la situazione dei crediti in sofferenza, anche
          attraverso la cessione sul mercato di molte posizioni. Inoltre, si realizzò la vendita




          348 - IL SAN PAOLO DI TORINO - 1946-2006
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