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alle aziende e private banking a servizio della clientela diversa, sulla base delle esigen-
               ze del mercato. Rappresentavano il primo passo verso l’obiettivo di una maggiore
               specializzazione della rete, che già offriva anche  nuclei customer desk, altamente
               specializzati  nell’assistenza finanziaria alle imprese. Inoltre, a supporto delle Filiali
               operavano strutture automatizzate e la banca elettronica. Le prime  a servizio delle
               imprese attraverso il remote banking e dei privati mediante le carte di credito e di
               debito e i POS nei servizi commerciali. La banca elettronica, da parte sua, si era
               attivata per adeguare l’offerta bancaria all’estensione degli orari di servizio, anche
               grazie alla diffusione dei terminali domestici, con un elevato indice di gradimento da
               parte della clientela. Infine, un nuovo presidio a Shangai venne acquisito nell’ambito
               della rete internazionale, composta da 11 Filiali, altrettanti uffici di rappresentanza
               e due banche sussidiarie in Europa: la Banque Sanpaolo e il Banco Sanpaolo.


                  5. La puntuale risposta alla crescita dell’attività finanziaria con la co-
               stituzione di un Comitato Gestione Rischi a livello di Istituto e di Gruppo


                  Continuò nel 1996,  sui mercati finanziari nazionali e internazionali, la notevole
               attività dell’Istituto che fece raggiungere al  portafoglio titoli di proprietà  i 37.290
               miliardi di lire (+4,5%); quello immobilizzato era composto da titoli di Stato con
               potenziali plusvalenze tali da coprire il rischio dei tassi di altre forme di raccolta. Uno
               straordinario incremento segnò, in particolare, il collocamento dei titoli obbligazionari
               San Paolo che salirono a 5.345 miliardi (+43%), mentre quelli del Crediop giunsero
               a 1.527 miliardi. Inoltre, l’Istituto guidò il collocamento di un prestito B.E.I. di
               L. 1.000 miliardi e di due della Cassa Depositi e Prestiti per complessive L. 4.000
               miliardi. Notevole fu pure l’intermediazione nel mercato azionario, anche grazie
               al collocamento di una seconda trance di azioni ENI e ai connessi benefici fiscali.
                  Naturalmente, la continua crescita dell’attività finanziaria comportava significa-
               tivi aumenti di rischi di vario genere.  Rischi che erano già oggetto di una diuturna
               gestione, al fine di prevenire le perdite potenziali cui era soggetta un banca attiva
               nella negoziazione dei titoli. Emerse tuttavia, a seguito dell’intenso moltiplicarsi delle
               relative operazioni, l’esigenza di ottimizzare i controlli. Perciò il San Paolo avviò, nel
               corso dell’anno, una complessa ristrutturazione organizzativa, al cui vertice vennero
               assunte le responsabilità strategiche dallo stesso Consiglio di Amministrazione, che
               costituì, a supporto tecnico-operativo un Comitato Gestione Rischi, composto
               dall’Amministratore Delegato, dal Direttore Generale e dai responsabili delle divisioni




                 1996 - UN PIANO DI PREPENSIONAMENTI RIUSCITO NELLA CONTINUITA’ DELLE RISTRUTTURAZIONI - 351
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