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dal San Paolo e al 30% dal Sanpaolo Bank – Lussemburgo), che venne individuata
come società presso la quale accentrare tutte le attività di “asset management” del
Gruppo stesso. Dalla relazione di bilancio del 1996, risultò infine che, nel mese di
febbraio 1997, l’ultima partecipata di cui sopra aveva assunto la nuova denominazione
“Sanpaolo Asset Management Società di Intermediazione Fiduciaria s.p.a.” con sede
legale a Milano.
Dopo un tale favorevole excursus, appare giusto dar conto di due risultati ne-
gativi nell’ambito delle partecipate, se non altro per quel sano realismo vissuto al
San Paolo, per cui le difficoltà non venivano mascherate, ma affrontate con spirito
risolutivo. In quel periodo, si trattò addirittura dei disavanzi di due controllate.
Ciò nonostante, proprio da quest’essenza vitale è permeato il titolo dato al presente
paragrafo. Da un lato, il Banco Sanpaolo S.A. Spagna (93,7%) registrò una perdita
di Pts 4,8 miliardi a seguito delle misure adottate per la sua ristrutturazione e con
accantonamenti per complessive Pts 7,3 miliardi per la prevista chiusura di 30 fi-
liali, a bassa valenza strategica, su 141 con un impiego di 885 risorse. Dall’altro, la
Sanpaolo Immobiliare S.p.a. Torino (100%), specializzata nel ricupero di crediti nel
settore immobiliare, chiuse l’esercizio con una perdita di 114 miliardi in aggiunta
ai 71 registrati nell’anno precedente.
9. Prospettive nel campo delle partecipazioni
La privatizzazione dell’Istituto favorì alcune modifiche statutarie in funzione
della nuova struttura del Gruppo, come quella che portò il San Paolo al ruolo di
Capogruppo al posto della Holding con la concentrazione dell’attività creditizia
nell’Istituto e delle immobilizzazioni finanziarie nella Holding.
Era previsto inoltre un accordo di particolare rilievo con il Gruppo Dexia. Leader
europeo nel campo dei finanziamenti egli enti pubblici, fondato nel 1996 dal Credit
Local de France e dal Credit Comunal de Belgique, risultava tra le prime 20 Banche
in Europa con un attivo di 320.000 miliardi di Ff e un patrimonio di 14.000. Il
San Paolo avrebbe apportato il 40% del nuovo Crediop a un prezzo massimo di
565 miliardi. La rete operativa aveva già visto l’apertura di 6 nuovi sportelli sui 25
previsti per il 1997 sul territorio nazionale, l’apertura di un ufficio di rappresentanza
a Varsavia e un accordo con la Banca regionale russa Kuzbassocbank.
1996 - UN PIANO DI PREPENSIONAMENTI RIUSCITO NELLA CONTINUITA’ DELLE RISTRUTTURAZIONI - 355