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dell’offerta di B.O.T., l’aumentata propensione delle famiglie alla diversificazione,
               il minor differenziale rispetto ai titoli di Stato, l’apprezzamento delle operazioni
               pronti contro termine. Pure il risparmio gestito e quello amministrato videro un
               notevole incremento, anche grazie all’emissione di 11 nuovi fondi graditi dai sot-
               toscrittori, che  privilegiarono i fondi  comuni di investimento. Particolarmente
               favorevole fu l’andamento delle polizze vita, il cui collocamento segnò il raddoppio
               del portafoglio clienti in termini di patrimonio gestito.
                  Quanto agli impieghi, non furono oggetto di variazioni sostanziali, anche perché
               si ritenne di seguire linee guida basate sull’assimilazione dei crediti del Crediop
               (incorporato nel 1995) e sulla migliore composizione del credito, con riduzione
               delle esposizioni nei confronti dei grandi gruppi e con una maggiore attenzione
               nel settore retail. Tali criteri portarono a una selezionata riduzione degli impieghi
               da parte delle Filiali italiane, con la  contrazione delle operazioni pronti contro ter-
               mine e dei finanziamenti a medio/lungo termine. Per contro, gli impieghi ordinari
               privilegiarono le forme di finanziamento auto-liquidantesi, mentre diminuirono
               quelli verso le finanziarie a partecipazione statale per il ridimensionamento del
               nuovo Crediop. Pure le erogazioni di crediti industriali registrarono un corposo
               calo, dovuto però a consistenti rimborsi anticipati.
                  Analogamente, i crediti fondiari  raggiunsero la stessa quota  dell’anno prece-
               dente a causa della crisi, che continuava a pesare sul settore anche per gli elevati
               oneri fiscali. Inoltre, le consistenze dei mutui diminuirono del 6% per l’aumento
               dei rimborsi anticipati, indotti dalla significativa riduzione dei tassi e destinati a
               crescere nell’anno seguente, nonché dalla cessione pro soluto, riguardante   crediti
               ipotecari in sofferenza, al gruppo Morgan Stanley (1.400 mutui fondiari del valore
               nominale complessivo di 420 miliardi di lire). L’incremento di queste sofferenze
               (circa il 21% dei crediti erogati) era dovuto sia alla sfavorevole evoluzione dei mutui,
               che avevano risentito della perdurante crisi del mercato immobiliare, sia alle nuove
               procedure, che consentivano di ridurre ulteriormente i margini di discrezionalità
               nella classificazione dei crediti a rischio.


                  5. La posizione di primo piano sui mercati finanziari superata dalla
               soddisfazione di un collocamento a riparto per la privatizzazione

                  La discesa dell’inflazione e la riduzione del debito pubblico nel corso dell’anno
               rafforzarono le aspettative italiane di ingresso nell’Unione Monetaria Europea, a tal




                 1997 - L’ANNO DI PRESA D’ATTO DELLE RADICALI TRASFORMAZIONI DELLA FORESTA PIETRIFICATA - 359
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