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con lo straordinario calo dell’utile netto detto sopra, appare opportuno dar conto
una tantum degli andamenti che lo caratterizzarono. Cominciando da quello della
diminuzione del differenziale tra tassi attivi e passivi (margine di interesse), che per
il San Paolo fu del 3,66%, va detto che si trattò di un fenomeno diffuso nell’intero
sistema bancario. I tassi passivi scesero mediamente del 2%, con la particolarità che,
per i certificati di deposito e le obbligazioni, il processo venne agevolato, sostituendo
alla loro scadenza i titoli a tassi elevati con altri meno onerosi. Della stessa percen-
tuale si abbassarono quelli attivi, anche se più contenuta per gli impieghi a medio/
lungo termine, in base al meccanismo di adeguamento per i mutui a tasso variabile.
La contrazione degli impieghi risentì degli elevati passaggi a sofferenza, oltre che delle
aumentate richieste di rimborso anticipato di mutui precedentemente erogati a tassi elevati.
Per le Filiali estere il margine risentì della riduzione degli spread (differenze tra
i tassi applicati nelle negoziazioni) e del rendimento del portafoglio titoli. Per
contro, notevole fu l’incremento dei dividendi, grazie anche ai 67 miliardi degli
stessi distribuiti dal Crediop.
Al pari del margine di interesse anche quello di intermediazione (la sommatoria
del primo con altri profitti provenienti da servizi, negoziazioni e operazioni finanzia-
rie) registrò un calo, seppure più contenuto, rispetto al precedente, grazie all’apporto
delle commissioni nette sui servizi aumentate di quasi il 44%: pressoché triplicate
sui fondi comuni, gestioni patrimoniali e polizze assicurative. Inoltre, la diffusione
delle carte di credito e di debito favorì un notevole aumento delle commissioni sui
servizi telematici.
Infine, a livello di risultato di gestione, tra le spese amministrative è da evidenziare
la diminuzione di quasi il 3% delle spese per il Personale grazie alle incentivazioni
attuate nel precedente esercizio, riduzione che sarebbe stata ancor più accentuata se si
fosse tenuto conto degli oneri del Personale distaccato presso le società del Gruppo.
4. Il soddisfacente andamento della raccolta a fronte della stazionarietà
degli impieghi, anche ai fini di miglioramento delle posizioni creditizie
Alla fine dell’esercizio 1997, la raccolta del San Paolo segnò un significativo
incremento riconducibile quasi interamente alla raccolta indiretta, dove il risparmio
gestito aumentò del 20%, consentendo il consolidamento della quota di mercato. La
raccolta diretta registrò invece la preferenza verso la liquidità con forte espansione
di quella a vista; la cause furono molto varie: in particolare, la drastica riduzione
358 - IL SAN PAOLO DI TORINO - 1946-2006