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il P.I.L. crebbe di un modesto 1,7%, percentuale uguale a quella dei prezzi al consumo,
               nonostante l’aumento dell’IVA. Considerevole fu la riduzione del debito pubblico,
               che scese in un anno dal 124% al 121,6% rispetto al P.I.L., consentendo tagli al tasso
               ufficiale di sconto, passato dal 7,5% al 5,5%. La notevole disponibilità monetaria e la
               forte discesa dei titoli di Stato comportarono un aumento delle operazioni del 58% alla
               Borsa di Milano e un incremento del 146% dei fondi di investimento.


                  2. Lo straordinario calo ….. programmato dell’utile netto d’esercizio e….


                  Un caso unico negli annali della Banca fu quello di chiudere il conto economico
               dell’esercizio 1997 con un utile netto pari a circa un decimo di quello dell’anno prece-
               dente. Come narratori, chiarezza e precisione ci portano innanzitutto a precisare che
               i criteri di formazione del bilancio al 31 dicembre 1997 furono caratterizzati da vari
               cambiamenti dettati dall’evoluzione della normativa contabile, quali in particolare il
               metodo del costo medio giornaliero (al posto del LIFO a scatti annuali), l’applicazione
               del cambio corrente (invece di quello storico) e lo stanziamento di un apposito fondo
               per la copertura degli esborsi relativi ai premi di anzianità dei dipendenti. Variazioni
               che complessivamente ebbero un effetto positivo di 341 miliardi sul conto economico.
                  Ciò nonostante, l’utile netto d’esercizio della Banca ammontò a 53 miliardi di
               lire, con il notevole calo evidenziato rispetto ai 517 miliardi dell’anno precedente. La
               spiegazione venne data nella relazione descrivendo i fattori che avevano concorso, per
               ragioni anche prudenziali, a tale riduzione. Da un lato, influirono la flessione del 60%
               dei profitti finanziari e le rilevanti rettifiche di valore sui crediti e partecipazioni (pari a
               1.530 miliardi); ciò che risultò inevitabile dato lo sfavorevole andamento del mercato
               immobiliare (per i soli cespiti ammontarono a 45 miliardi). Non solo: giocò infatti
               anche il consolidamento del debito delle imprese in ristrutturazione. D’altro lato, si
               registrò tuttavia la crescita delle commissioni su servizi pari al 44%, grazie al significa-
               tivo apporto del risparmio gestito e al collocamento titoli. Profitti ai quali si aggiunse
               la rilevante contrazione delle spese, dovuta soprattutto alla diminuzione del costo del
               Personale a seguito delle misure adottate nel 1996.


                  3. … l’analisi una tantum dei principali fattori di tale utile (margine
               d’interesse, margine di intermediazione, risultato di gestione)


                  Per maggior chiarezza del contesto in cui ebbe a operare il San Paolo nel 1997,




                 1997 - L’ANNO DI PRESA D’ATTO DELLE RADICALI TRASFORMAZIONI DELLA FORESTA PIETRIFICATA - 357
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