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e il totale delle rendite da 600 milioni a 1.300 milioni (+ 126%). In tale contesto,
venne registrato un utile netto di L. 18 milioni, la cui quota statutaria destinata al
patrimonio netto contribuì, unitamente agli accantonamenti prudenziali effettuati
alle riserve, a far salire i Fondi Patrimoniali a L. 405 milioni.
Per contro, le già citate circostanze straordinarie, soprattutto l’aggravio della
pressione fiscale sulle cartelle fondiarie, ridussero notevolmente l’utile netto dell’A-
zienda Credito Fondiario a 362 mila lire (– 62,3 %) con la conseguenza che i
relativi Fondi Patrimoniali, rimasero a 62 milioni (il ridotto ammontare dell’utile
netto non consentì di farli salire alla cifra in milioni immediatamente superiore). A
riprova del carattere eccezionale della crisi congiunturale in cui si trovò a operare il
comparto fondiario dell’Istituto nel 1947, è sufficiente osservare che rimase, quel
segno meno, un evento unico nell’ambito dei risultati economici di bilancio del
comparto, nell’arco del sessantennio della nostra storia.
A commento della relazione di bilancio, il Collegio Sindacale evidenziò di essere:
“ … lieto di poter dichiarare che, anche in questo esercizio, dirigenti e impiegati esplica-
rono tutti la loro attività ed energia per mantenere alte le nobili tradizioni dell’Istituto”.
1947 - I PRIMI PASSI COME BANCA COMMERCIALE - 49