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distribuzione nelle forme di impiego statutarie (con preferenza sempre per le opera-
zioni a breve termine e di facile smobilizzo) e all’espletamento dei servizi accessori.
Alla fase di assestamento verificatasi negli ultimi mesi del 1948 rapidamente
superata, seguì una netta ripresa degli impieghi, favorita dal cospicuo aumento
dei depositi. Ciò consentì di chiudere il conto economico dell’esercizio con un
miglioramento sull’anno precedente, pur con le maggiori spese conseguenti alla
sistemazione del trattamento economico del Personale e dopo la destinazione a
riserve di ammortamenti e accantonamenti per importi notevolmente superiori a
quelli del precedente esercizio. L’andamento dei depositi fruttiferi nell’anno fu ancora
caratterizzato da un’ascesa continua. L’aumento medio sul 1948 risultò del 26%
circa, dovuto prevalentemente al “risparmio ordinario” e in particolare ai depositi
“vincolati a termine”. Una maggiore crescita (+ 70,51%) registrarono i conti correnti
di corrispondenza creditori. Anche sul fronte delle operazioni attive gli incrementi
percentuali rispetto all’anno precedente furono di notevole entità (+52,50%).
3. La conferma della vocazione per il sociale
Proseguì nel 1949 il movimento di ripresa dei pegni dopo la caduta nel periodo
bellico, ma con un andamento “lento”, che poteva essere interpretato come una
minore necessità di ricorso al pegno da parte delle classi bisognose. Continuava
invece a salire ulteriormente il passivo della gestione del Monte di Pietà, che l’Istituto
si accollava come forma di beneficenza aderente agli scopi originari dell’istituzione.
Sempre particolarmente attento e sensibile alle problematiche della città di
Torino, nel corso dell’anno il San Paolo deliberò un’erogazione di 500.000 lire in
favore del Politecnico, considerata l’importanza dell’istituzione scientifica cittadina.
La Nuova Stampa 03.07.1949
54 - IL SAN PAOLO DI TORINO - 1946-2006