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5. La corsa continua della locomotiva Credito Fondiario con un nuovo
               record … avvolto nel mistero. E non solo.


                  Al termine dell’esercizio 1952 la Sezione Credito Fondiario registrò la massima
               quota di mutui fondiari mai raggiunta. Il vecchio record risaliva al 1935. Peccato
               che questa informazione risulti senza alcun dettaglio numerico, né nella relazione di
               bilancio né nel verbale di approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione.
               D’altro canto, anche nelle fonti documentali del bilancio del 1935 mancano stra-
               namente dati specifici in merito. In compenso, si viene casualmente a conoscenza
               dell’anno di nascita del Credito Fondiario, oltre a un altro record allora raggiunto,
               come risulta dal testo seguente: “il bilancio del Credito Fondiario si chiude con
               un utile di Lit. 3.527.736,58, il massimo conseguito dalla sua  fondazione e cioè
               dal 1867”. Un’ulteriore stranezza, in relazione al record raggiunto in quell’anno,
               è data dal commento, in quanto evidenzia che nel 1935 “assai scarse furono le
               stipulazioni di nuovi mutui: solo 14…”.Tornando indietro con i piedi per terra,
               dopo questa curiosa situazione, ben strana ma  pur interessante, merita soggiungere
               che nello stesso tempo venne rilevato, con un plausibile maggiore compiacimento,
               che il coefficiente d’incremento dell’ammontare dei mutui in essere nel 1952 era
               stato tra i più elevati raggiunti dagli Istituti similari in Italia. Si può ben dire che,
               per l’importantissimo comparto fondiario del San Paolo, il 1952 nacque sotto la
               buona stella del 1935.


                  6. I risultati economici con la poderosa crescita del patrimonio


                  I risultati economici e patrimoniali dell’esercizio furono sensibilmente superiori
               a quelli rilevati per il 1951, malgrado il persistente incremento delle spese anche in
               rapporto alle accresciute  attrezzature e risorse umane. In particolare per l’Azienda
               Bancaria erano stati deliberati, dopo i consueti accantonamenti di massima prudenza,
               specifici stanziamenti ai Fondi Patrimoniali per complessivi 365 milioni, tra cui
               la costituzione di un primo fondo di 170 milioni per la ricostruzione dello stabile
               di Piazza San Carlo e di un fondo di 100 milioni per l’acquisto di uno stabile da
               destinare a una Sede. L’utile netto residuò in 41 milioni di  lire (+30%). I Fondi
               Patrimoniali, dopo ulteriori accantonamenti a riserve e l’assegnazione della quota
               statutaria dell’utile, raggiunsero i 1.236 milioni (+2,5%). Situazione patrimoniale
               che poteva essere meglio apprezzata, tenendo conto che gli immobili e le attrezzature




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