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esercizio per aumentare l’attività e migliorare i livelli concorrenziali in tutti i settori.
          E questo avvenne attraverso molteplici interventi: l’inserimento di nuove risorse
          (furono perfezionate 758 assunzioni), l’aggiornamento professionale degli addetti
          e la preparazione di personale specializzato, la razionalizzazione, l’ampliamento e
          l’ulteriore automazione delle procedure tecnico-contabili e amministrative, la progres-
          siva innovazione tecnologica, il potenziamento delle capacità elaborative del Centro
          Contabile e la sempre più estesa dotazione alle Filiali di apparecchiature elettroniche.
            Naturalmente, analoga attenzione veniva posta all’ampliamento della rete peri-
          ferica. Facendo un punto succinto dell’organizzazione territoriale che il San Paolo
          aveva realizzato dopo il suo ritorno alla normalità postbellica (nel 1947 contava 120
          Filiali), appare a tutta prima considerevole il numero di strutture operative di cui
          l’Istituto disponeva nel 1973 nelle zone di competenza: 215 Filiali e 14 sportelli
          stagionali nelle Regioni Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria e Lombardia, 5 Filiali e 2
          Uffici di rappresentanza in Lazio, Toscana Emilia Romagna e Veneto, 3 Rappresen-
          tanze all’estero (Francoforte, Londra e Parigi) e 3 Delegazioni di credito fondiario
          in Campania, Puglia e Sicilia. Ma se si ha riguardo all’intenso sviluppo in costante
          crescita delle attività nel corso degli anni, non si può che comprendere l’insistenza
          con cui pressoché in ogni relazione di bilancio veniva battuto il tasto dell’insufficiente
          organizzazione territoriale. Così anche per il 1973. Nonostante l’espansione del vo-
          lume di affari, l’aumento della clientela e le accresciute esigenze di servizi, l’Istituto
          evidenziava il rammarico di non aver ottenuto adeguato riscontro da parte delle Au-
          torità di vigilanza alle aspettative di espansione territoriale che riteneva di meritare.
          Ciò anche in relazione alle potenzialità e al know how acquisiti, tali da consentirgli
          di assumere definitivamente il carattere di banca a livello nazionale e di poter con-
          tribuire fattivamente allo sviluppo economico e al progresso civile di tutto il Paese.
            All’espansione delle attività concorsero inoltre le iniziative di collaborazione
          avviate tra le quattro banche dell’Intesa e le partecipazioni detenute in società
          operanti in settori strategici. Nel settore del credito, contribuirono in particolare:
          Banca Subalpina di Torino, Efibanca di Roma, Federagrario per il Piemonte e la
          Liguria di Torino, Istituto per il Credito Sportivo di Roma, Mediocredito Ligure
          di Genova, Mediocredito Piemonte di Torino, Mediocredito Lombardo di Milano,
          Italian International Bank di Londra, Euramerica International Bank di Nassau.
          Mentre nei settori finanziario e fiduciario: Finanziaria Internazionale Euramerica
          di Roma, Finanziaria Ligure di Genova, Finanziaria Piemontese di Torino, Fispao
          e Locat di Torino.




          198 - IL SAN PAOLO DI TORINO - 1946-2006
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