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che non si comanda colla disciplina delle classificazioni e delle specializzazioni banca-
rie; si crea da sé, col tempo e colla buona condotta … . L’uomo della buona borghesia
torinese acquista cartelle fondiarie San Paolo, perché emesse da un Istituto specializzato
esercente il credito fondiario? Un po’, molto poco e senza saperlo, “si”, ma soprattutto e
in molti casi esclusivamente perché quella è una cartella “San Paolo”; e in quelle parole
“San Paolo” ci sono secoli di onestà, di rigidità, di persuasione diffusa che lì i denari
dei depositanti sono amministrati con parsimonia, anzi con avarizia. (Luigi Einaudi,
La Riforma Sociale,1935)”.
4. I riflessi congiunturali sulle attività dell’Istituto
L’aumento della liquidità derivante dallo smobilizzo dei titoli obbligazionari
influenzò l’andamento dei mezzi amministrati dell’Istituto, che alla fine del 1974
raggiunsero 4.474 miliardi di lire. Le difficoltà finanziarie della congiuntura ebbero
riflessi anche sulla politica creditizia, inducendo l’Istituto a una maggiore azione
selettiva nell’erogazione del credito. Il sostegno prioritario fu assicurato alle opera-
zioni aventi carattere produttivo, finanziando le richieste della clientela direttamente
connesse ai cicli di lavorazione. Pur non disconoscendo che in periodi di debolezza
finanziaria delle imprese occorreva far ricorso alle garanzie, si andò consolidando il
principio che solo la capacità di reddito di un’impresa fosse la più sicura garanzia
per il sostegno creditizio accordato. Nella relazione veniva osservato che si trattava
di un’impostazione pur sempre valida e che di fatto svuotava la polemica, quasi
un “cliché”, che l’erogazione del credito fosse condizionata dalla presentazione di
garanzie collaterali. In sostanza, nonostante la crisi finanziaria, il San Paolo con-
tinuò a manifestare la propria disponibilità a favore delle attività imprenditoriali,
contenendo l’impatto degli oneri finanziari al fine di favorire la ripresa economica.
A fine anno il totale degli impieghi raggiunse 2952 miliardi con un incremento
di 271 miliardi, pari al 23%. Nei settori del credito fondiario e delle opere pubbli-
che, immediate furono in particolare le risposte del San Paolo, come del sistema,
per superare l’eccezionalità della situazione, evitando la paventata chiusura dei
cantieri e continuando a favorire il finanziamento delle attività edilizie. Nel cor-
so dell’anno vennero assunti provvedimenti che facilitarono l’assorbimento delle
cartelle fondiarie nella riserva obbligatoria e l’assegnazione di aliquote riservate ai
titoli fondiari e alle obbligazioni opere pubbliche in sede di rinnovo del vincolo di
portafoglio per le banche.
1974 - IL CROLLO DELLE CARTELLE FONDIARIE - 205